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Allarme conti pubblici: L'Italia cresce, meno dell'Europa

Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica.

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L'Europa torna a crescere. Trainato da Germania e Francia, il Vecchio Continente ha fatto registrare nel primo trimestre 2011 un incremento nel Prodotto interno lordo dello 0,8%, con una netta accelerazione rispetto al deludente +0,3% dell'ultimo trimestre dell'anno scorso. Bene Berlino e Parigi, che si confermano le due principali economie europee cresciute rispettivamente dell'1,5% e dell'1% nel periodo in questione, mentre l'Italia ha deluso le aspettative crescendo rispetto al trimestre precedente di appena lo 0,1%. Lo stesso deludente risultato registrato nell'ultimo quarto del 2010. L'ITALIA NON HA UN POLITICA ECONOMICA L'Italia cresce poco ed è un paese in cui manca la politica economica. Così Luca Cordero di Montezemolo commenta i dati sul Pil diffusi dall'Istat. "Questi numeri di crescita minimale, certamente inferiori rispetto ad altri Paesi europei - ha detto il fondatore di Italia Futura a margine di un convegno dei giovani dell'Ance - dimostrano che a fianco di una doverosa politica di bilancio ci vuole una politica economica che non c'è, una politica economica che metta al centro la crescita e il recupero di risorse per investire sul futuro". Un recupero delle risorse "che si fa solo con un forte e coraggioso taglio della spesa pubblica, attraverso - ha aggiunto Montezemolo - un recupero dell'evasione non per mettere soldi che si recuperano nel calderone, ma per ridarli agli italiani onesti che hanno pagato. Un recupero da mettere in atto attraverso una forte politica di promozione della liberalizzazione e della concorrenza, cose che non ci sono". DEBITO PUBBLICO OLTRE 120% Il debito pubblico italiano nel 2011 balzerà al 120,3%. Ma, grazie al previsto ritorno dell'avanzo primario quest'anno, scenderà al 119,8% nel 2012. Sono queste le ultime previsioni della Commissione Ue, che sottolinea sopratutto lo sforzo fatto dall'Italia per tagliare la spesa pubblica, che nel 2011 «è prevista calare complessivamente intorno al 50% del pil». come ha commentato il Commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn illustrando le previsioni di primavera sull'economia Ue, "e' importante che si raggiunga presto un livello di stabilizzazione per poi ridursi, in linea con la nuova governance economica dell'Unione". Infatti, ha ricordato, "metteremo un accento molto importante sulla necessita' di ridurre il debito pubblico".

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