Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Uffici chiusi e luci spente Finisce per ora il sogno delle Generali «romane»

default_image

  • a
  • a
  • a

ARoma. Dove il banchiere di Marino aveva deciso di tenere, per prassi, i cda della compagnia. Oggi al terzo piano del palazzo candidato a diventare il fulcro operativo del Leone di Trieste, e che per questo era stato sottoposto a lavori di ristrutturazione, il portone è sbarrato. Chiuso. Un segnale evidente che cambia tutto. Anzi non cambia nulla nel senso che il palazzo romano torna a essere un museo, una delle tante sedi di rappresentanza. E che l'uscita di Geronzi riporta il baricentro decisionale al Nord. Anche questa, densa di significato, è una vittoria ascrivibile al socio che più si è opposto alla linea dell'ex presidente. E cioè Diego Della Valle che, in un rovente cda chiese le motivazioni dello spostamento dei consigli da Milano a Roma. La risposta fu: la ristrutturazione della sede di Piazza Cordusio a Milano. Già proprio lì dove le decisioni torneranno dopo la parentesi romana. Anzi proprio a rimarcare il fatto che l'origine della fortuna delle Generali è nata a Trieste e là deve restare, l'idea, per ora solo tale, è quella di cominciare a pensare alla creazione di qualche sala consiliare ad hoc in qualche stabile della città adriatica. In fondo da lì la Cina dove da ieri Generali può acquistare bond e azioni è ugualmente vicina. Solo ipotesi. Indicative però del fatto che, nella caduta dell'ex presidente, anche la geografia abbia avuto il suo peso. Ora è il tempo del cambio di regime. I primi atti della nuova governance colpiscono gli uomini dell'entourage di Geronzi. Status ridimensionato per i collaboratori stretti di Geronzi. Con relativo taglio di benefit come macchine di servizio, autisti e quant'altro. Un must per gli uomini Generali caduti in disgrazia. Lo stesso trattamento fu riservato all'ex presidente Bernheim. Luci spente a Piazza Venezia in questi giorni dunque. Qualcuno però è andato comunque a far visita a Geronzi. Molti per assicurargli solidarietà. Anche il sottosegretario della presidenza del consiglio Gianni Letta che nello studio di Geronzi ci ha passato, lunedì, un lungo pomeriggio. Fil.Cal.

Dai blog