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C'è troppa incertezza La politica si muova

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Einaudiammoniva che la banca non deve avere nessun colore. Né occuparsi di politica così come i responsabili delle authorities. Il momento non ha certezze. In tutta l'Africa settentrionale ribolle un vulcano di lava pericolosa che distrugge buono e cattivo. Gli scandali giornalieri passano da affittopoli alla malasanità tanto per citare. Il cittadino sembra smarrito e non crede più a niente. La rassegnazione dello spirito è il peggiore virus che attacca i gangli vitali della nostra economia. Vale la pena di seguire la politica se i politicanti sono tutti corrotti? E come dice un pensatore francese «i politici fanno la politica come le cortigiane fanno l'amore, per mestiere». Non possiamo essere estremisti. La politica deve essere al di sopra di tutti. I suoi attori, sotto i riflettori nell'era della comunicazione dittatoriale, sono i gladiatori nell'arena. La gente assetata vuole il pollice verso. Non sono convinto che il nostro sia un popolo educato dal grande fratello. I media iniettano tutto nelle vene. Il sangue si avvelena. Nella confusione cosmica c'è una maggioranza silenziosa, laboriosa e preoccupata per quello che accade in giro. Governare strade e confini è sempre più difficile. Molti però fanno inconsciamente politica economica. Madri che risparmiamo, giovani che credono nel futuro e managers che devono raggiungere gli obiettivi. La politica stia al di sopra delle parti e le authorities controllino e sanzionino chi sgarra. La politica è l'arte che detta indirizzi. Dovrà operare con criterio lungimirante e onestà intellettuale. La scienza insegni la cultura del fare.

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