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La scure Obama sul deficit

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LeonardoVentura Il presidente Usa Obama vara una manovra da lacrime e sangue. La Casa Bianca ha presentato la proposta per la finanziaria per l'anno fiscale 2012 che inizia il prossimo 1°ottobre. La manovra vale 3.730 miliardi di dollari e cerca di mettere in equilibrio due punti fondamentali dell'agenda economica, il drammatico taglio della spesa pubblica e gli investimenti in programmi che sostengano l'economia. L'obiettivo è di una riduzione del deficit per 1.100 miliardi di dollari in dieci anni, tre quarti grazie a tagli delle spese e incrementi fiscali. Oppressi da un deficit record di 14.000 miliardi di dollari, gli Stati Uniti hanno messo a punto un piano decennale. Il disavanzo dovrebbe così essere, il prossimo anno, di 1.101 miliardi di dollari, ovvero il 7% del prodotto interno lordo, contro il record di 1.645 miliardi (il 10,9% del Pil) previsto per il 2011. La Casa Bianca poi taglia il pil 2011 al 2,7% e prevede per il 2012 un pil in aumento del 3,6%. Il tasso di disoccupazione scenderebbe dal 9,3% del 2011 all'8,6%. Illustrando la proposta Obama ha aperto ai Repubblicani che considerano insufficienti i tagli previsti, dicendosi disposto a studiare ulteriori riduzioni della spesa e poi ha auspicato «collaborazione». Nella proposta di bilancio Obama ha rispolverato una serie di aumenti delle tasse che erano state ignorate dal Congresso quando entrambe le Camere erano controllate dai democratici. Il piano prevede aumenti di tasse per produttori di petrolio, gas e carbone, gestori di investimenti e multinazionali con sede negli Usa. La proposta farebbe inoltre scadere alla fine del 2012 i tagli alle tasse approvati da Bush per le persone che guadagnano più di 200mila dollari e per le coppie il cui reddito supera 250mila dollari. In vista tagli alle detrazioni per i contribuenti più benestanti. La proposta di Obama estende invece detrazioni di tasse per le spese per il college e per i figli, nonché per i lavoratori più bisognosi. La scure si abbatte sulle banche. Per ripagare i contribuenti per il salvataggio è prevista un'imposta da 30 miliardi di dollari in 10 anni. Immediata la pioggia di critiche da repubblicani e democratici. Una netta opposizione repubblicana era attesa così, come è atteso un duro braccio di ferro sul progetto presentato fra i due schieramenti: le misure non sono sufficienti, Obama - affermano i repubblicani - non ha rispettato le raccomandazioni della commissione anti-deficit. Ma a criticare sono anche i democratici, che dicono «di non essere d'accordo su tutto». «Andando avanti con spese frenetiche e aumenti delle imposte che gravano su famiglie e piccole imprese, si alimenta l'incertezza economica» commenta lo speaker della Camera, John Boehner, sottolineando che il partito presenterà un proprio bilancio.

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