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Crisi più grave via dal lavoro a 67 anni

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Ilpremier, ai minimi storici da mesi nei sondaggi, dovrebbe annunciare quest'anno che lascerà e non si presenterà alle politiche del marzo 2012, cedendo il testimone al vicepremier Alfredo Rubalcaba. Nel frattempo però Zapatero sembra voler immolarsi sul fronte delle riforme impopolari necessarie per rimettere in carreggiata l'economia spagnola. La prima, quella delle pensioni, altamente impopolare nel Paese, è scattata ieri. Il governo, ha annunciato Rubalcaba, ha approvato il progetto di decreto sulla base dell'accordo raggiunto con i sindacati, che ora sarà sottoposto al Parlamento. Sposta progressivamente da 65 a 67 anni l'età del pensionamento al 2027, e da 15 a 25 anni il periodo per il calcolo della pensione. Rimarrà possibile andare in pensione a 65 anni, ma con 38,5 anni di contributi (invece dei 41 proposti dal governo socialista), una concessione strappata dai sindacati nell'ultima notte di trattativa. L'accordo fra governo e parti sociali sulle pensioni, scrive El Pais, è il primo passo verso un «grande patto sociale» sulla riforma dell'economia spagnola cui lavora ora il governo Zapatero. resta grave la situzione dell'occupazione. Il tasso spagnolo è il più alto nella Ue, il doppio della media europea: l'esercito dei 4,7 milioni di disoccupati continua a crescere.

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