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Olimpiadi d'oro per Roma

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Dai 15 miliardi di investimenti previsto un business complessivo di 33 miliardi

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.A fare i conti sono state ieri a Roma le imprese dell'Unione Industriali, presiedute da Aurelio Regina, che hanno presentato la «Fondazione per Roma 2020» per lo sviluppo della città olimpica a 150 tra imprenditori, manager e personalità del mondo dell'economia e della politica. Accanto a Regina, il sottosegretario Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Romani, ministro dello Sviluppo economico, Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, Gianni Alemanno, sindaco di Roma e Gianni Petrucci presidente del Coni. Così secondo i conti delle aziende ogni euro speso ne porterà tre all'Italia. Roma già pregusta l'effetto boom economico che può arrivare se la candidatura della Capitale alle Olimpiadi del 2020 sarà quella vincente. Gli effetti complessivi dei Giochi, come ha spiegato Regina, si stimano in termini di fatturato ma anche di unità di lavoro: le cifre parlano di 15 miliardi di investimento complessivo, pronto a generare un fatturato di 33, e quanto ai numeri sull'occupazione, stando allo studio sulle ricadute economiche di Roma 2020, indicano 149 mila unità complessive. Le voci di spesa più consistenti (12,7 miliardi) sono rappresentate dalle opere funzionali ai Giochi, ma anche quelle (come le infrastrutture) che restano in eredità alla città e all'intero Paese. Della cifra complessiva prevista, 2,2 miliardi sono gli investimenti direttamente legati alle Olimpiadi, mentre i restanti 10,5 servono per le infrastrutture (aeroporti, collegamenti, il parco fluviale del Tevere tra gli altri). Quanto ai 42 impianti di gara, 33 sono già esistenti, 5 da costruire e 4 avranno carattere temporaneo. Il volano dei Giochi farà leva anche sul turismo: le previsioni indicano un flusso di quasi un milione e mezzo di italiani a cui vanno aggiunti 1,2 milioni di stranieri. L'effetto totale sarebbe un aumento dell'1% del Pil. A guidare la Capitale verso le Olimpiadi potrebbe essere proprio Letta. Tutti vogliono lui, l'investitura è rinnovata ancora una volta in maniera bipartisan, ma la «crisi» politica del Paese non gli lascia ancora sciogliere la «riserva». Letta è chiaro: «Dobbiamo tutti partecipare, non sarò io a sottrarmi. Lo farò nei modi e nei tempi che la situazione generale consente: presto spero di sciogliere la riserva, ma non mancherà il mio apporto, così come il sostegno del governo». Nonostante l'instabilità politica delle ultime settimane. Letta usa il terreno sportivo per lanciare un monito all'unita del Paese: «Sarebbe un risultato straordinario se la candidatura di Roma permettesse di realizzare anche in Italia una tregua simile a quella che c'era quando con i Giochi si fermavano le guerre e cessavano i conflitti. Sarebbe un traguardo ritrovare un sistema di concordia e armonia attraverso una collaborazione superiore».

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