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Lo Ior convoca le banche per una finanza etica

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Unincontro a porte chiuse, in un convegno organizzato dall'Associazione Carità e Politica presso il Pontificio Consiglio per i Laici. Tra il parterre, Luigi Gilli, vicepresidente di Unicredit, e Giuseppe Mussari, presidente della Banca Monte Paschi di Siena. E ancora imprenditori etici, prelati, che si sono prodotti in una discussione sulle basi etiche della finanza a partire dalla Caritas in Veritate, l'enciclica sociale del Papa. L'Osservatore Romano, ieri, ha dato notizia dell'evento, sottolineando in particolare la posizione del presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi. Che è poi quella contenuta anche nell'ultima edizione del suo libro «Denaro e Paradiso» (edizioni Lindau), scritto insieme a Rino Cammilleri e presentato a Benedetto XVI a Castel Gandolfo. «Alla base della crisi attuale - scrive il giornale del Papa - c'è un deterioramento del capitalismo sano, quello di matrice cristiana. E l'etica può, in questo momento, essere un valore aggiunto. Non esiste un'etica della finanza ma solo un'etica di chi fa finanza e opera nel mercato». Posizione condivisa anche dagli altri ospiti del convegno, racconta uno dei partecipanti. E tutti hanno convenuto anche sul fatto che «il potere politico invece di regolamentare ha spinto la crescita del prodotto interno lordo a debito. E l'Europa inoltre, di fronte allo strapotere dei giganti asiatici, non ha saputo dotarsi di un vero piano industriale e ora ne paga le conseguenze». «Ricette per superare la crisi ce ne sono state poche», afferma un altro dei partecipanti al convegno, che sarebbe dovuto rimanere riservato. In effetti, non se ne trova traccia né nel sito di Carità e Politica, né in quello del Pontificio Consiglio per i Laici. Alla fine, l'Osservatore Romano ne ha dato notizia, ma senza divulgare nel dettaglio i contenuti del convegno. Dietro le quinte, si innesca invece una piccola polemica sull'interpretazione della crisi all'interno della Chiesa. Da una parte, la posizione dei convegnisti di mercoledì, secondo i quali non esiste una finanza etica, dall'altra, chi nel mondo cattolico ritiene che l'etica non vada considerato «un di più», bensì «parte costitutiva dell'operato dell'uomo». Spaccatura non evidente, ma che tiene vivo il dibattito all'interno della Chiesa. Lo dimostra il piccolo infortunio di mercoledì: Pontificio Consiglio per i Laici e Pontificio Consiglio Giustizia e Pace hanno sede a pochi metri l'uno dall'altro, eppure non hanno collaborato all'iniziativa.

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