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Vigilanza unica sui mercati d'Europa

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FrancescoAlfani L'Europa inventa un nuovo sistema di vigilanza per cercare di prevenire altre crisi finanziarie come quella sfiorata solo qualche mese fa a causa del debito greco. E dopo aver firmato l'intesa raggiunta con gli altri ministri dell'economia, Giulio Tremonti incassa un'apertura agli Eurobond dal presidente della Commissione Ue Barroso. Lo schema approvato ieri nella riunione dell'Ecofin prevede quattro nuove autorità europee di vigilanza. Tre dovranno monitorare rispettivamente gli istituti bancari, le società assicurative e i mercati azionari. La quarta sarà l'European Systemic Risk Board (Esrb), che si occuperà di garantire la stabilità finanziaria in tutta l'area dell'euro. Se il Parlamento europeo il prossimo 20 settembre voterà sì, le nuove autorità saranno operative già da gennaio 2011. A fianco dell'Esrb, le altre tre autorità, che vigileranno su banche, assicurazioni e mercati, saranno rispettivamente l'Eba (European banking authority), l'European insurance and occupational pensions authority e l'European securities and markets authority (Esma). I tre organi potranno prendere decisioni vincolanti riguardo alle controversie sui gruppi transfrontalieri, nel caso non ci sia accordo sugli interventi da adottare tra le singole autorità nazionali. La Commissione Ue indicherà però gli ambiti in cui le loro decisioni saranno vincolanti. E l'Esrb potrà segnalare i rischi, ma spetterà al Consiglio Ue, quindi ai governi degli stati membri, dichiarare lo «stato di emergenza». Insomma, molto dipenderà ancora dall'accordo tra gli Stati. Ma in alcuni ambiti i poteri saranno diretti: l'autorità per i mercati ad esempio potrà intervenire direttamente sulle agenzie di rating e sui mercati più a rischio, come quello dei derivati o delle vendite allo scoperto. Ieri intanto Josè Manuel Barroso ha detto sì agli Eurobond. Il presidente della Commissione europea ha rilanciato l'idea, già caldeggiata più volte da Giulio Tremonti, della creazione di un titolo del debito comunitario per finanziare i nuovi progetti comunitari in infrastrutture insieme alla Banca europea per investimenti. Molto soddisfatto Tremonti, che ha sottolineato: la proposta di Barroso è «un copyright che risale alla presidenza italiana dell'Ue nel 2003». «È un'idea che sta avanzando - ha aggiunto - soprattutto se si punta a un modello di economia europea mista», che punti alle esportazioni ma anche agli investimenti interni. Ancora nessun accordo invece sull'ipotesi di introdurre una tassa europea sulle banche.

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