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Pil, Ocse: maglia nera all'Italia

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Operai a lavoro in una fabbrica

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La Germania si conferma la locomotiva d'Europa in termini di crescita economica. Lo sottolinea l'Ocse in un rapporto sui conti pubblici da cui emerge anche che l'Italia si piazza all'ultimo posto della classifica. Il Pil nell'area è salito nel secondo trimestre dell'anno del 2,8% su base tendenziale, in rialzo rispetto al +2,4% del precedente trimestre. A guidare la crescita e' la Germania (+3,7%) mentre la maglia nera spetta all'Italia (+1,1%). PIL NELL'AREA OCSE Il Pil dell'area Ocse è cresciuto invece dello 0,7% rispetto al trimestre precedente: a guidare la classifica sempre  la Germania (+2,2%), seguita dalla Gran Bretagna (+1,1%) mentre fanalino di coda questa volta è il Giappone(+0,1%). In Italia, che si piazza al penultimo posto sopra il Giappone, la crescita è stata dello 0,4%. Sempre rispetto al primo trimestre del 2010, c'è da registrare il +0,6% di Francia e Stati Uniti. Balzo dell'1% per il Pil dell'Ue e dell'area euro, rispetto al +0,2% del primo trimestre. Su base annua, sottolinea il rapporto, dopo la Germania la crescita più elevata è stata realizzata dagli Usa (+3,2%), dal Giappone (+1,9%)e dalla Francia (+1,7%). Chiudono Gran Bretagna (+1,6%) e Italia (+1,1%). Il Pil dell'area euro e dell'Ue, sempre rispetto al secondo trimestre 2009, è stato del +1,7%. ITALIA "CENERENTOLA D'EUROPA" L'Italia è la "cenerentola d'Europa" e nel nostro Paese i consumi torneranno "normali" solo dal 2015. Così il Codacons commentando i dati. Per l'associazione questi dati dimostrano che "tutti quelli che nei mesi scorsi avevano avuto la sfacciataggine di sostenere che l'Italia era la locomotiva d'Europa, stavano solo fantasticando e facevano propaganda". "Ancora una volta c'è da sottolineare come la situazione e le prospettive del nostro Paese non siano affatto positive", affermano Federconsumatori e Adusbef in una nota congiunta che avvertono: ad autunno arriverà una stangata da 886 a 1100 euro a famiglia. CRESCITA ECONOMICA Intanto il governatore di Bankitalia e presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi difende Basilea 3: i nuovi standard di capitale previsti forniranno "sostanziali benefici di lungo termine alla stabilità finanziaria" e aiuteranno a raggiungere "una più stabile crescita economica". Le analisi condotte dal Financial Stability Board e dal Comitato di Basilea testimoniano che "i costi macroeconomici che deriveranno dall'introduzione di standard" di capitale "più elevati sono gestibili, soprattutto se accompagnati da appropriati accordi di transizione".

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