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Statali, mancano 5 miliardi

Giulio Tremonti

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Questa volta sul tavolo ci saranno solo le briciole e il sindacato non potrà nemmeno alzare i toni e tantomeno minacciare di portare la gente in piazza. La stagione contrattuale del pubblico impiego si apre con una prospettiva che offre pochi margini di manovra. Il ministero dell'Economia ha già fatto sapere in via ufficiosa che i soldi a disposizione sono pochi perché la maggior parte delle risorse sono state convogliate a finanziare gli ammortizzatori sociali. Questo vuol dire che i sindacati non potranno battere i piedi a terra più di tanto giacchè a fronte della crisi vale un discorso generale e non più di categoria. Non solo. A sostegno della tesi che il governo metterà sul tavolo in risposta alle rivendicazioni sindacali, ci sono i dati dell'Istat e della Confindustria secondo i quali negli ultimi anni il settore statale ha avuto un recupero di potere d'acquisto superiore a quello privato. Ergo: è il momento di stringere la cinghia. Ma veniamo alle cifre. La scorsa Finanziaria conteneva 1,5 miliardi (700 milioni per l'amministrazione centrale e 800 milioni per enti locali e Regioni) ma soprattutto conteneva un paio di righe pesanti come piombo: ovvero il governo si impegnava a trovare le risorse mancanti. In base al nuovo modello contrattuale che dovrà essere applicato per il triennio 2010-2012, gli aumenti vengono calcolati non più sul tasso d'inflazione programmata ma sull'Ipca (l'indice dei prezzi al consumo depurato dalla dinamica dei prezzi dei prodotti energetici).   Il che significa, secondo le previsioni dell'Isae, incrementi per la busta paga pari al 5,9% contro il 4,5% del vecchio sistema. In soldoni vuol dire una media di circa 150 euro in più al mese e per il governo uno stanziamento per il triennio pari a circa 5 miliardi che si aggiungono a quelli già stanziati nella scorsa Finanziaria. I sindacati si presenteranno al tavolo della trattativa con in mano l'impegno del governo ma anche ricordando le parole con le quali il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta all'incontro di aprile scorso, aveva ribadito che sarebbero stati onorati gli impegni presi. Il settore privato ha già chiuso quasi tutti i contratti e i chimici che di solito strappano gli aumenti più consistenti, sono riusciti ad ottenere 150 euro di incrementi. Per gli statali che nell'ultimo contratto hanno avuto un aumento pari a 101 euro, sarebbe un boccone amaro da ingoiare se dovessero scendere sotto questa soglia.  

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