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Unicredit prepara i cambi

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Profumo

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Alessandro Profumo, ad di Unicredit, non molla il suo progetto di unificare i diversi pezzi dell'istituto di credito in una banca unica. Il comitato strategico, dopo l'incontro di martedì scorso, torna a riunirsi oggi. È il tempo del confronto più sereno dopo gli scontri al calor bianco consumati con le Fondazioni nel corso del cda che doveva suggellare il via libera formale al progetto. Profumo che arrivò a un passo dalle dimissioni resta saldo e forte alla guida di Piazza Cordusio. E la sua permanenza sarebbe legata alla concessione del cosiddetto country chairman per l'Italia alle Fondazioni bancarie azioniste. Una figura che ammorbidirebbe le posizioni degli enti di origine bancaria perché interpretato come una delega da parte dell'ad che attualmente gode di poteri quasi assoluti. Intanto però cominciano a circolare le prime indiscrezioni sui movimenti nell'organigramma che coinvolgerebbero i piani alti della banca nelle sue differenti diramazioni. Così secondo quanto risulta a Il Tempo l'attuale ad di Unicredit Factoring, Fausto Galmarini, potrebbe lasciare il suo posto a uno dei consiglieri che siede nel cda che attualmente guida. E tra i papabili ci sarebbe Ferdinando Brandi. In una posizione da confermare si troverebbe anche Piergiorgio Peluso (ex Capitalia) responsabile del Corporate Investment Banking Network Italia di UniCredit da aprile 2009 e dal gennaio 2010, membro del management committee di UniCredit. In forte ascesa sarebbero invece le quotazioni di Vittorio Ogliengo, top manager, anche lui nel management di prima linea di Profumo, e vicepresidente esecutivo nella holding che potrebbe vedere ampliata la sua delega sul mercato italiano. Lo sblocco degli eventuali spostamenti dovrebbe però essere successivo alla serie di riunioni che dovrebbero concludersi con il cda straordinario del 13 aprile. La strada potrebbe essere più semplice per Profumo anche da parte della politica. Il neo governatore del Veneto, Luca Zaia che era sembrato uno dei più critici e perplessi al piano «Insieme per il cliente», è tornato ad esprimere un giudizio positivo sull'ad di Piazza Cordusio. Al quale «va riconosciuta - ha detto - una grande attività e una grande azione per il sistema di credito italiano e quindi anche internazionale». Il ministro-Governatore ha, quindi, precisato che «il tema del rapporto tra banche e imprese del territorio non riguarda solo Unicredit ma tutte le banche presenti sul territorio» come «le banche di credito operativo quelle popolari ma anche a Intesa SanPaolo».

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