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Profumo viene a patti con le Fondazioni

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Lasoluzione prospettata dalle Fondazioni potrebbe alla fine avere la meglio. Il comitato strategico che si è riunito ieri sta lavorando alla definizione del ruolo di un country chairman. L'amministratore delegato Alessandro Profumo, impegnato la settimana scorsa in un road show negli Stati Uniti, ha incontrato nel fine settimana i suoi tre vice, Paolo Fiorentino, responsabile della divisione global banking services, Roberto Nicastro per la divisione retail e Sergio Ermotti responsabile della divisione markets e investment banking, proprio per fare il punto dei mutati assetti al vertice del gruppo con l'introduzione della nuova figura del country chairman. Il percorso era già stato indicato da Profumo dopo il rinvio dell'operazione Banca Unica. Allora l'amministratore delegato del gruppo aveva detto che l'opzione di un direttore per le attività della nuova Banca Unica in Italia, poteva essere presa in considerazione, sempre però che ne venissero definiti con precisione ruoli e competenze. Al cda straordinario del 13 aprile mancano due settimane ma la macchina per sciogliere i nodi sulla Banca Unica viaggia a ritmo serrato e l'agenda è fitta. Ieri il presidente del gruppo bancario Dieter Rampl si è detto ottimista. «Il comitato è stato molto costruttivo. Sono certo che sfrutteremo i prossimi giorni per finalizzare una proposta per il consiglio». Per domani è fissato un altro incontro e dopo la pausa pasquale, a ridosso del consiglio di amministrazione, si terrà ancora un ennesimo appuntamento. La figura del country manager rappresenta un punto di snodo ma anche di equilibrio nei delicati rapporti che si sono venuti a determinare, con i soci. Il via libera per il 13 aprile viene dato per certo così da non rischiare un ulteriore slittamento del piano che deve diventare operativo entro quest'anno. La figura del country manager è legata alla creazione di una subholding a cui faccia capo il coordinamento delle attività italiane. Prima della riunione del comitato strategico un componente del cda ha sottolineato che Profumo «non è mai stato in discussione». Nei giorni scorsi si era accentuato il tam tam sull'ipotesi che l'amministratore delegato facesse un passo indietro proprio perchè entrato in rotta di collisione con le Fondazioni. Al momento però la sua poltrona non sarebbe in pericolo. Di fatto però la soluzione di una subholding viene incontro alle richieste delle Fondazioni che avevano ottenuto uno stop al progetto della Banca Unica.

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