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Intesa SanPaolo batte la crisi. Torna la cedola

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Labanca proporrà ai propri azionisti la distribuzione di 1 miliardo di euro in cedole, ovvero 8 centesimi per le ordinarie e 9,1 centesimi per le risparmio. «Il dividendo che abbiamo proposto - ha detto il consigliere delegato, Corrado Passera, nel corso della conference call con gli analisti - è un'altra espressione della nostra fiducia nel futuro». Il banchiere ha poi spiegato che in seguito al rinnovo dei vertici della banca, che avverrà in occasione dell'assemblea di fine aprile (il 28 o il 30), il nuovo consiglio di gestione deciderà «quando presentare il nuovo piano industriale della banca». Nel frattempo Passera ha voluto ringraziare «tutti gli azionisti che ci hanno sempre sostenuto» oltre che i dipendenti che non si sono «mai spaventati e tirati indietro innanzi alla crisi». Al tempo stesso ha ricordato come per Intesa SanPaolo il 2009 «è il fondo della crisi e siamo l'unica banca del Continente ad aver attraversato la crisi senza fare aumenti di capitale e mantenendo nel contempo un leverage molto basso». Per rafforzarsi a livello patrimoniale l'istituto, dopo aver detto no ai Tremonti bond, ha fatto ricorso nei mesi scorsi a un bond ibrido da 1,5 miliardi. Alla fine del 2009, tenendo conto della proposta di dividendi, l'indicatore di solidità patrimoniale Core Tier 1 è passato al 7,1% (6,3% al 31 dicembre 2008) e il Tier 1 all'8,4% (7,1% a fine 2008). Il gruppo nel quarto trimestre ha registrato un utile netto pari a 543 milioni, al di sopra delle attese degli analisti (ferme a 451 milioni), anche se la Borsa, alla luce del balzo inatteso dei profitti di Unicredit nello stesso periodo, forse si attendeva qualcosa di più (-2,41% a 2,83 euro la chiusura a Piazza Affari).

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