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Verso un nuovo contratto per le aziende mini

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GuidoD'Amico, Presidente di Confimprese, c'è riuscito. Cgil, Cisl e Uil si sono visti a Palazzo Marini per discutere del nuovo contratto per le mini imprese. «Era necessario» spiega D'Amico «aprire un dibattito sul mondo delle piccolissime aziende che, se pur non protestano in piazza lanciando uova, hanno molto da dire alla politica. Che ha l'obbligo di ascoltarci». E come si può fare? «Intanto rendendosi conto che siamo la pancia del Paese». Addirittura? «Le imprese con meno di otto dipendenti rappresentano il 95 per cento della nostra economia e il 51 per cento dei lavoratori». Una pancia ricca? «Non sempre, abbiamo casi di mini imprese dove il titolare guadagna meno del proprio dipendente». E quindi? «Dobbiamo intervenire. Anche, perché una serranda abbassata lascia per strada delle famiglie e ha un aspetto psicologico disastroso». Facciamo una proposta concreta? «Un nuovo contratto dedicato alla microimpresa. Un contratto del lavoro e per il lavoro, in un contesto dove imprenditori e dipendenti sono sempre più collaboratori dell'attività d'impresa». Cioè? «In poche parole stiamo immaginando con i sindacati una forma contrattuale in base al numero dei dipendenti e non legata ai vari settori dei contratti nazionali. D'altronde non possiamo pensare che una minuscola impresa paghi gli stessi oneri di aziende più strutturate».

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