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Termini Imerese, Marchionne ribatte a Scajola: "Legga i dati"

A sinistra l'ad Fiat Marchionne; a destra il ministro dello Sviluppo economico Scajola

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"Per esperienza mia personale prima di usare un linguaggio pesante come follia uno dovrebbe capire i dati". Così l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne risponde al ministro dello Sviluppo Claudio Scajola che due giorni fa da Dubai aveva affermato che "sarebbe folle far morire un polo industriale come Termini Imerese, su cui nel tempo sono stati fatti investimenti importanti e dove tutti mi dicono che la qualità del lavoro è molto buona". Marchionne e Scajola avranno modo di chiarisi martedì primo dicembre quando è previsto un incontro sullo stabilimento che precederà quello del 21 con le parti sociali. Marchionne parlando a margine dell'udienza del processo sull'equity swap Ifil-Exor ha sottolineato come occorra analizzare i dati per esprimere giudizi: "Se uno poi li capisce magari tira conclusioni diverse". Da parte sua due giorni fa il ministro Scajola aveva sottolineato come sulla strategia Fiat ci sarà un incontro con le parti sociali ma anche con il presidente del Consiglio: "Noi chiediamo a Fiat che venga aumentata la produzione industriale in Italia, dove immatricoliamo più auto di quante ne produciamo", ha spiegato Scajola che rispetto agli incontri sulla Fiat "ci stiamo preparando con un insieme di dati comparati con altri Paesi, anche sul costo dell'auto". L'intenzione del governo ribadita dal ministro Scajola è quella di una profonda ristrutturazione del settore dell'auto che però non passa dall'aumento degli incentivi su cui per il prossimo anno "ci sarà un rientro graduale per non distorcere il mercato". Sul no alla chiusura di Termini Imerese il ministro aveva incassato anche l'appoggio del titolare del Welfare Maurizio Sacconi che aveva sottolineato: "Scajola parla per tutti noi".

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