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Il made in Italy riaccende i motori

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Chela ripresa del sistema italiano fosse nell'aria era già stato in parte percepito dalle imprese e, in parte anche dalle famiglie. I dati sull'export che ieri Eurostat ha pubblicato confermano che, uno dei motori più importanti per spinge le aziende del Paese si è rimesso in moto. Le esportazioni sono in ripresa in tutti i paesi dell'area Ue con l'Italia è decisamente al di sopra della media. Se a luglio rispetto a giugno nell'Unione europea le epsortazioni si sono incrementate del 3,3% tra i sedici Paesi dell'euro spicca il dato italiano, decisamente sopra la media e tra i migliori, con un +7,9%. L'Olanda segna addirittura una crescita del 17,3%. Più contenuti, ma pur sempre di segno positivo, anche i dati di Germania (3%), Spagna (2,9%) e Francia (2,8%). L'export italiano ha «riacceso i motori»,ha commentato il viceministro allo Sviluppo economico con delega al commercio estero Adolfo Urso, che ha spiegato di ritenere luglio «un punto di svolta». «Il peggio - sottolinea - è ormai alle spalle». A spingere la crescita delle esportazioni in tutti i Paesi dell'euro è stato, secondo i dati raccolti da Eurostat, soprattutto l'andamento del commercio verso il sud-est asiatico, in particolare in Malaysia (30,7%) e in Thailandia (20,2%). In tutta l'Asean (area del sud-est asiatico) l'export da Eurolandia è aumentato del 13,9%. Superiore al 30% la crescita verso l'America Latina. Aumento a due cifre percentuali anche verso Kazakhstan (19,8%), Singapore (17,9%), Taiwan (16,5%) e Messico (16,1%). In luglio la bilancia del commercio estero dei Paesi dell'euro con il resto del mondo ha segnato nel complesso un surplus di 12,6 miliardi contro il deficit di 3,5 dello stesso mese del 2008. Nei primi sei mesi dell'anno (gennaio-giugno), rispetto allo stesso periodo del 2008, invece, in tutta l'Ue le esportazioni avevano registrato una generalizzata diminuzione, fino a punte del 39% verso la Russia, 32% in Turchia, 27% in Corea del sud e 23% in Brasile. Il calo aveva interessato sia materie prime che prodotti manifatturieri, con una diminuzione fino al 24% per macchine e veicoli.

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