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Non è tempo di rapporti privilegiati

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Con tutto il repertorio di scontri, lotte di potere, operazioni di distruzione personale. E poi scenari foschi e visioni da cupa tragedia economica e sociale. Un incanto, seppure al rovescio, che ieri è stato rotto dalla presidente della Confindustria Emma Marcegaglia. Dobbiamo a lei di aver riportato alle giuste proporzioni le preoccupazioni per il prossimo autunno. Situazione seria e grave, ha detto in sostanza, ma non drammatica. E situazione da affrontare mantenendo saldi gli strumenti di intervento sperimentati, quindi gli ammortizzatori sociali e il sostegno al credito, ed evitando, nelle relazioni industriali, la corsa a forme anomale di rappresentanza, "le crisi aziendali non si risolvono andando sui tetti", ma includendo anche chi ha posizioni divergenti. Da qui la mossa diplomatica verso la Cgil, con l'incontro di ieri tra Marcegaglia e Guglielmo Epifani. Dialogo avviato con la massima pubblicità possibile e giocando a carte scoperte: non è più tempo in Confindustria di rapporti privilegiati e di assi preferenziali. Quindi nella mossa di Marcegaglia non c'è la sconfessione di chi, come Cisl e Uil, aveva già avviato un confronto concreto. C'è, invece, una grande e onesta operazione di realismo, per affrontare davvero con il concorso di tutte le forze sociali una fase che, appunto, non sarà un dramma ma che si supera solo lavorando tutti assieme.

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