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Cina pronta allo shopping in Italia

Adolfo Urso

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In realtà il viceministro Adolfo Urso, che sarà a Pechino la prossima settimana, cercherà di convincere banche e governo ad avviare una campagna di shopping anche in Italia. Forti di una liquidità di oltre 100 miliardi di dollari lo scorso febbraio i cinesi spesero 13,5 miliardi per comprare quote di società svizzere, tedesche e britanniche. L'Italia fu ignorata. Ora il viceministro arriverà preparato. Secondo quanto risulta a Il Tempo, infatti, dopo aver costituito un gruppo di esperti - formato anche da rappresentanti di Confindustria, Ice e Simest, Mediobanca, Unicredit, Bnl e il fondo cinese Mandarin - porterà una lista con una serie di proposte di investimenti. In particolare sarebbero circa 20 le aziende italiane pronte ad aprire le porte al capitale cinese. Tra le papabili alcune aziende del manifatturiero avanzato, poi la logistica e il turismo. Vagliate le ipotesi sul tavolo i rappresentanti di Pechino potrebbero essere in Italia già ai primi di luglio per stilare i contratti preliminari. Urso si occuperà anche di ampliare il mercato cinese alle aziende italiane.  Ce ne sono già 400 pronte ad aumentare la loro presenza. Tra queste anche le grandi. Le Ferrovie dello Stato che puntano a sviluppare un treno ad Alta velocità da utilizzare nei due paesi. Il gruppo Agusta che vuole fornire i suoi elicotteri alle municipalità cinesi e l'Ansaldo Sistemi Industriali interessata a due pipeline in costruzione in Cina, la East-West dalla Cina al Turkmenistan e la linea Cina-Birmania.

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