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Lingotto-Chrysler, sì del giudice Usa

Chrysler

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Mentre il colosso americano dell'auto General Motors ha avuto l'accesso alla bancarotta controllata, il cosiddetto Chapter 11, la Fiat ha definitivamente messo al sicuro il 20% di Chrysler. Arthur Gonzalez, il giudice del tribunale per la bancarotta di New York, ha dato il via libera alla vendita degli asset buoni di Chrysler a una nuova società controllata per il 20% dal Lingotto, per il 12% dai governi americano e canadesi e per il 68% dal sindacato, nonostante le oltre 300 obiezioni sollevate. Una decisione che spiana la strada «all'uscita della Chrysler dalla bancarotta come una società nuova, più forte e competitiva» ha affermato il presidente Barack Obama che ha aggiunto «solo un mese fa il futuro di Chrysler era in bilico: ora, grazie al significativo impegno del governo e ai duri sacrifici di tutti gli attori coinvolti, Chrysler può avere una nuova vita». Per il giudice la società americana «avrà dei vantaggi in ragione delle sinergie» con Fiat: «porterà la propria rete di concessionari e la sua capacità di produrre auto di taglia grandi mentre Fiat fornirà tecnologie per la produzione di vetture piccole, oltre all'accesso ad alcuni mercati internazionali». Tre fondi pensione dell'Indiana però si oppongono e hanno presentato appello. Robert Kidder al posto dell'uscente Nardelli sarà il presidente della nuova Chrysler, mentre Sergio Marchionne dovrebbe diventarne ad. Intanto sempre negli Usa ieri è arrivata nello stesso tribunale fallimentare la richiesta della General Motors di accedere alla bancarotta pilotata. La nuova Gm che emergerà dal Chapter 11 in 60-90 giorni sarà controllata per il 60% dal Tesoro americano, per il 12,5% dal Canada, per il 17,5% dal fondo Veba del sindacato United Auto Worker (Uaw) e per il 10% dai creditori, che avranno la possibilità salire di un ulteriore 15% al raggiungimento di determinate quote di capitalizzazione. Gm dirà addio alla borsa e dall'8 giugno prossimo sarà sostituita sul Dow Jones da Cisco. La ristrutturazione di Gm - ha detto Obama - non sarà nè facile nè indolore». Ieri sono arrivati anche i dati del mercato automobilistico italiano. In maggio, dopo la flessione del 7,53% di aprile, il mese scorso il calo delle immatricolazioni, si è accentuato toccando l'8,59%, per un totale di 188.670 auto vendute. Fiat Group Automobiles consolida la propria quota, aumentata in maggio al 34,38% rispetto al 32,57% dello stesso mese di un anno fa ma diminuita su aprile 2008 (era il 35,17%).

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