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Per la Fed l'economia Usa ancora in mezzo al guado

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Ma anche se le stime sono state riviste in peggio sia per quest'anno sia per il prossimo, la Fed intravede tuttavia «alcuni segnali» di stabilizzazione dell'economia nel mese di aprile. La revisione delle stime per la congiuntura statunitense è contenuta nelle minute dell'istituto guidato da Ben Bernanke. Quest'anno dunque l'economia Usa sarà colpita da un calo del Pil tra l'1,3 e il 2%, superiore rispetto alla forchetta dello 0,5-1,3% prevista a gennaio scorso. E al tempo stesso anche la ripresa nel 2010 sarà più lenta del previsto: l'economia tornerà infatti a crescere l'anno prossimo tra il 2 e il 3% e non tra il 2,5 e il 3,3% come si pensava nei mesi scorsi. Peggiorerà anche la situazione dei senza lavoro, con il tasso di disoccupazione che sfiorerà il 10%. «Alcuni dei membri della Fed - si legge nel documento pubblicato ieri dalla banca centrale e che riguarda l'incontro dell'Open Market Committee di fine aprile - hanno osservato che un ulteriore aumento degli acquisti totali di asset dovrà essere assicurato a un certo punto per sostenere una ripresa più rapida». Tutti i componenti, tuttavia, hanno concordato sul fatto che prima di prendere una decisione in merito bisogna aspettare e vedere l'effetto che produrranno sui mercati finanziari e sull'economia le misure adottate finora. I membri della banca centrale hanno riconosciuto infatti che le consistenti operazioni di acquisto di titoli messe in campo dalla stessa Fed hanno «fornito uno stimolo finanziario che contribuirà al graduale ripristino di una crescita economica sostenibile». Quanto ai segnali di miglioramento delle condizioni economiche, il documento della Fed parla di «evidenza» secondo cui «il ritmo della contrazione dell'attività economica sta iniziando a diminuire», con le condizioni finanziarie che si sono «rafforzate» e una serie di indicatori che mostrano una ripresa della fiducia di imprese e consumatori.

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