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Gruppo Agnelli, Ifi incorpora Ifil

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Il rapporto di cambio sarà di un'azione Ifil ordinaria per 0,265 nuove azioni Ifi ordinarie e di un'azione Ifil risparmio per 0,265 nuove azioni Ifi risparmio. Il progetto di fusione prevede che siano quotate tutte le categorie di azioni (di risparmio, privilegiate e ordinarie) e, quindi, sarà chiesta l'ammissione a quotazione dei titoli ordinari e di risparmio della società incorporante. Entro settembre sono previsti altri due consigli di amministrazione di Ifi e Ifil per i dettagli del progetto, mentre le assemblee degli azionisti saranno convocate entro novembre. Nasce una sola società di investimenti al posto delle due holding. Mentre finora la Giovanni Agnelli deteneva il 100% dell'Ifi che, a sua volta controllava il 69,99% dell'Ifil, holding operativa del gruppo, al termine della fusione l'accomandita avrà il 59,2% della nuova società che avrà attivi pari a 6,5 miliardi di euro e sarà concentrata sull'attività di investimento. Attraverso la fusione aumenta la liquidità delle azioni, in quanto il capitale votante flottante sale al 55%, mentre finora quello Ifil era pari al 24,5% del totale e quello dell'Ifi al 38,9%. Finiscono anche le speculazioni che il mercato regolarmente alimentava sul possibile taglio alla catena di controllo del Gruppo. Ieri a Piazza Affari i titoli di Ifi e Ifil sono stati sospesi, mentre gli occhi sono rimasti puntati su Fiat che ha chiuso a 10,69 euro, in crescita del 3,2% dopo avere toccato quota 11 euro tra scambi brillanti per oltre 53,6 milioni di pezzi, pari al 4,8% del capitale. Ad accelerare la definizione del nuovo assetto del gruppo è stato un evento inatteso: la decisione del fondo Amber di mettere sul mercato il pacchetto di Ifi privilegiate, che l'accomandita ha scelto di acquistare.

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