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Enel, le rinnovabili verso la quotazione a Piazza Affari

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Il manager conferma anche la possibilità di cedere una quota di minoranza della nuova società, non escludendo l'ipotesi di farlo anche attraverso la quotazione in Borsa. Ipotesi già circolata giorni fa a Londra, durante la presentazione dei dati 2007 alla City. «La società costituenda non ha ancora un nome» dice Conti. Quanto alla quotazione «non è prevedibile che vada in Borsa entro l'anno anche se non lo si può escludere in linea di principio». Enel torna a focalizzare i suoi piani sull'Italia dopo l'intesa con la tedesca E.On sulla cessione degli asset Endesa che permetterà di abbattere il debito di quasi 9 miliardi. Un'operazione prevista dagli accordi sull'opa condotta con Acciona sulla stessa Endesa e dalla «pace» raggiunta con i tedeschi che hanno accettato di ritirare, a sua volta, la propria offerta sul gruppo spagnolo. Una partita che costerà a E.On 13,5 miliardi (se si tiene conto anche della cessione di Viesgo, ex controllata spagnola del gruppo italiano) e che permetterà a Enel di «ridurre in maniera significativa il debito», sottolinea Conti, tagliandolo di «quasi 9 miliardi» e «confermando il piano di stabilità finanziaria garantito ad azionisti e obbligazionisti». Sullo sfondo un'altra operazione: la cessione della rete residua ad alta tensione ancora in mano a Enel (la gran parte è passata a Terna ed è molto probabile che anche questa parte residua sarà acquistata dalla società guidata da Flavio Cattaneo). Entro fine anno si chiuderà la vendita, annuncia Conti. Ma sulle modalità della dismissione, per ora la risposta è «no comment».

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