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Famiglie italiane più pessimiste

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A dirlo è l'indagine dell'Acri (l'Associazione delle Casse di risparmio italiane) realizzata in collaborazione con Ipsos per la 83° Giornata Mondiale del Risparmio, in programma oggi a Roma. Un dossier che mette definitivamente a tacere gli squilli di tromba del Governo Prodi per la ripresa, ormai presunta, che avrebbe dovuto portare il Paese fuori dalle secche dei governi precedenti. Dalle risposte emerge, infatti, che «la debole svolta ottimista registrata nel 2006 è svanita e aleggia un pessimismo quasi rassegnato, alimentato anche da timori per l'andamento dell'economia internazionale». Se è dunque evidente lo scoraggiamento nei confronti delle politiche dell'Esecutivo altrettanto negativa è la sua immagine nel futuro. Per la maggioranza degli intervistati infatti il paese non è attrezzato «a far fronte a questa emergenza». La cartina di tornasole è espressa dalla tendenza nei numeri delle famiglie che si dichiarano in difficoltà: sono passate dal 32% del 2006 al 38% del 2007. Nello stesso arco di tempo diverse persone che conducevano tranquillamente la propria vita si sono trovate a fronteggiare una situazione che, se non è proprio crisi, è a livelli preoccupanti. Così per mantenere lo stesso tenore di vita 2 italiani su 10 sono stati costretti a intaccare i risparmi. In calo per questo anche quelli che sono riusciti a risparmiare qualcosa: dal 37% al 33%. Nella serie di notizie negative ce n'è almeno una che lascia aperto uno spiraglio positivo. L'Italia è abbastanza al riparo dalla crisi dei mutui» ha sottolineato Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri: «In questi mesi, salvo singoli episodi non siamo nelle condizioni degli Stati Uniti o di alcune banche in Svizzera e in Germania».

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