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Telefonica, Pirelli conferma lo stop

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Azzerati anche i contatti per intese industriali con Telecom Italia

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Guglielmo Epifani chiede maggior chiarezza nelle strategie e invita la politica a «riacquistare il proprio ruolo». Si raffreddano intanto i rapporti con Telefonica. Il gruppo spagnolo aveva in corso contatti con Pirelli per l'acquisto di una quota di minoranza in Olimpia. «Temporaneamente sospesi» conferma la Bicocca dopo che lo stesso presidente di Telefonica, Cesar Alierta lo aveva annunciato giovedì nel corso della conference call sui risultati 2006. E contatti gli spagnoli li avevano avuti anche con Guido Rossi anche se «nulla hanno a che vedere con le notizie riguardanti i rapporti tra la società spagnola e Olimpia ma che rientrano nelle normali attività di sviluppo del business»; servivano, spiega in una nota Telecom «a verificare la possibilità di sviluppare iniziative industriali comuni nei diversi settori di operatività delle due società». In Borsa il titolo ha un sussulto e azzera le perdite dopo questa notizia per chiudere poi in calo dello 0,31% a 2,22 euro. Rimbalza invece Pirelli (+1,44% a 0,81). Si prepara una settimana ad alta tensione per le due società. Telecom giovedì riunirà il consiglio di amministrazione per esaminare il progetto di bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato 2006. Venerdì Guido Rossi, Carlo Buora, Riccardo Ruggiero incontreranno presso Palazzo Mezzanotte la comunità finanziaria. Sarà anche la prima uscita pubblica per i quattro nuovi direttori generali Enrico Parazzini, Stefano Pileri, Luca Luciani e Massimo Castelli. «Mi auguro che Telecom possa varare un piano di investimenti sulle reti, che è quello che il Paese si aspetta» ha commentato il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni mentre sul dossier Telefonica «sono scelte che riguardano le imprese - ha sottolineato Gentiloni - e in questo caso addirittura un'impresa di un altro Paese. Non abbiamo commenti da fare». Secondo Epifani invece «c'è bisogno che la politica riacquisti il proprio ruolo». Dopo le polemiche sul piano Rovati, che secondo Epifani ha portato un «danno d'immagine all'Italia», infatti la politica si tiene ai margini della vicenda. «Sulla Rete, l'ultimo miglio, l'accesso e altri problemi che sono aperti è necessario che tra Telecom, le aziende sul mercato e l'Autorità per le telecomunicazioni si provi a costruire una soluzione; se non dovesse avvenire è difficile non pensare che la politica non debba avere un suo punto di vista». Non sono i conti a preoccupare Epifani ma «l'assenza di chiarezza nelle strategie. Vedo Telecom molto ferma e molto chiusa su se stessa ed è un rischio in un mercato come questo» ha commentato Epifani davanti all'analisi di Sergio Cusani (Banca della Solidarietà).

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