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Capitalia, oggi il reintegro di Geronzi

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Il Patto di sindacato sarebbe orientato a rinnovare la fiducia all'unanimità

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I tre componenti sono stati sospesi in maniere automatica dagli incarichi per due diverse sentenze di primo grado. La prima, emessa dal tribunale di Brescia per il crac Italcase, ha fatto scattare la misura per Geronzi e Colaninno. Il consigliere Monti è stato invece sospeso per una sentenza sulla Trevitex. Dai grandi azionisti di Via Minghetti non dovrebbe arrivare dunque nessun fronda. «A tutti i soci sono state inviate le memorie difensive dei tre amministratori», hanno affermato ieri fonti del patto che hanno sottolineato come «le sentenze di condanna in primo grado si fondano sull'assioma che gli amministratori non potevano non sapere, una posizione che lascia perplessi». Di sicuro Abn Amro, primo azionista di Capitalia con l'8,6%, non ha accolto con il sorriso i nuovi guai giudiziari di Geronzi. Tra gli olandesi e il numero uno di via Minghetti, che in autunno ha rifiutato una proposta di matrimonio presentata da Amsterdam, da qualche tempo i rapporti sono un pò tesi. Ma non pare questo il momento di un blitz e anche il presidente di Abn, Rijkman Groenink, ha sottolineato di non avere alcuna intenzione di approfittare delle difficoltà della banca romana per assecondare i propri piani di sviluppo in Italia. Gli olandesi insomma smentendo quanto suggerito da dagli analisti interpellati dal Financial Times non si asterranno nel corso della votazione. E anzi confermeranno una piena fiducia al presidente Geronzi. Nel frattempo, per ribadire il proprio impegno sul fronte italiano, Abn ha fissato a Padova per mercoledì 17 la riunione del proprio consiglio di sorveglianza. Di segno negativo il giudizio della fondazione Cassa di Risparmio di Roma che ieri in una nota ha auspicato le dimissioni del presidente di Capitalia, Cesare Geronzi, e dei consiglieri Roberto Colaninno e Ernesto Monti. Secondo la Fondazione, pur nel rispetto della presunzione di innocenza, le dimissioni sarebbero un gesto necessario «a tutela dell'immagine del gruppo bancario, degli interessi degli azionisti e dei risparmiatori».

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