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GIANCARLO Elia Valori rilancia fortemente il ruolo dell'Italia nel continente asiatico, in Cina in particolare.

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«Le autorità economiche e monetarie cinesi, al fine di drenare la forte liquidità, stanno gradualmente stimolando gli investimenti all'estero, attraverso un programma - cosiddetto qualified domestic institutional investor - che consentirà a istituzioni private, in prevalenza banche, di promuovere asset denominati in renmimbi». Così il presidente di Confindustria Lazio e Sviluppo Lazio, intervenuto ieri a Bruxelles ai lavori del forum euro-cinese. Valori ha tracciato un approfondito quadro concettuale e geografico sul rapporto Italia-Cina. E dopo aver ricordato che le stime sull'economia cinese «prevedono possibili investimenti esteri pari a oltre 10 miliardi di dollari Usa all'anno, già in parte resi agibili per il 2006» e che «c'è una forte esigenza di diversificarli in altre aere del mondo», il leader degli industriali del Lazio ha affermato che esiste «un quadro macroeconomico di grande interesse per l'interscambio Italia-Cina, che potrebbe essere favorito da affinità strutturali esistenti tra i due modelli produttivi».

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