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Acea prepara lo sbarco nella distribuzione di gas

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La municipalizzata capitolina guidata da Fabiano Fabiani e Andrea Mangoni lancia il guanto di sfida all'Italgas e si candida alla distribuzione del metano a Roma già dal 2009, quando scadrà la concessione alla controllata dell'Eni. «La distribuzione del gas un'opportunità strategica alla quale guardiamo con grande interesse» ha spiegato l'amministratore delegato Mangoni all'Adnkronos occasione di un convegno sulla riforma dei servizi pubblici locali a Roma. Gas ma anche energia elettrica. Un settore nel quale l'utility controllata dal Campidoglio, che ha fra i suoi soci anche la francese Suez, conta di arrivare a 16 TWh venduti entro fine anno e a 3 mila Mw di capacità installata a metà 2007. Attenzione però. Nella generazione, in Italia, «c'è il pericolo concreto di una sovracapacità a livello nazionale», in uno scenario, avverte Mangoni, che «vedrà sopravvivere solo pochi operatori di grandi dimensioni e quelli verticalmente integrati che vendono direttamente tutta l'elettricità prodotta». Grande cautela anche rispetto alla strategia delle aggregazioni. Mentre molte delle grandi utility a cominciare da Aem Milano e l'emiliana Hera, stanno vivendo una stagione di fusioni, la società punta piuttosto all'acquisizione di asset contigui. Partecipare al processo in corso non è indispensabile, tanto più che «talvolta con le aggregazioni si rischia di aumentare costi e inefficienze. La crescita di dimensione a tutti i costi non è la conditio sine qua non per produrre buoni risultati». Dopo anni di difficoltà, l'ex municipalizzata guidata dal tandem Andrea Mangoni-Fabiano Fabiani, sta offrendo molte soddisfazioni ai suo azionisti e intende proseguire nell'obiettivo di raggiungere «il massimo della redditività nei nostri settori di business, l'acqua e l'energia». L'eventuale scelta di un'aggregazione deve quindi essere vista «non come un vincolo ma come un'opportunità, se si individuano occasioni che consentono di creare valore e migliorare la redditività».

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