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Capitalia, quota Pirelli al Patto

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Gli olandesi di Abn vogliono rafforzarsi e sono pronti a rilevare l'inoptato

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Anche se alcuni soci hanno deciso di non rilevare la fetta della torta a loro spettante, gli olandesi di Abn Amro sono pronti ad acquisire l'inoptato. I contatti si sono protratti fino alla tarda serata di ieri e, secondo quanto trapelato, il gruppo Italmobiliare, socio del patto di sindacato della banca di via Minghetti con una quota dello 0,25%, non avrebbe dato la sua disponibilità a rilevare pro-quota le azioni della banca romana messe in vendita dalla Bicocca (1,92% del capitale). Il patto parasociale che raggruppa il 31% circa del capitale della banca romana, aveva tempo fino a ieri per decidere il da farsi. Nel giorno della scadenza del termine indicato dal presidente del patto, Vittorio Ripa di Meana, per le risposte da parte dei soci stabili sulla disponibilità ad esercitare l'opzione secondo i termini del patto, si sono delineate le posizioni dei 17 soci stabili. Tra gli azionisti aderenti all'accordo con quote inferiori all'1% del capitale, sempre secondo indiscrezioni, anche la Immsi di Roberto Colaninno non sarebbe disponibile a rilevare la parte di sua competenza del pacchetto messo in vendita dal gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera. Il «no» di Italmobiliare si aggiunge a quelli certi di Fondazione Banco di Sicilia e Regione siciliana. Mentre accanto alla disponibilità degli olandesi di Abn Amro c'è anche quella di Fonsai, Fininvest, della Tosinvest della famiglia Angelucci e dei fratelli Toti. Disponibile anche Vittorio Merloni. A sorpresa venerdì scorso è arrivata anche la delibera favorevole degli organi della fondazione Manodori che ha circa il 3,8% del capitale. Per la quota dell'inoptato c'è la disponibilità del socio olandese che punta a rafforzare la sua posizione in attesa del prossimo scenario del risiko bancario che potrebbe coinvolgere la banca romana. Se la quota di Pirelli, come appare prevedibile, sarà interamente redistribuita tra i soci non sarà necessaria una riunione del Patto. Al contrario, la cessione formale a Generali della quota dell'1% di Toro, fino ad oggi riferita a De Agostini, comporta la necessità che il patto avalli l'ingresso del Leone di Trieste. Di certo c'è che i soci forti di Capitalia si riuniranno intorno al 10 novembre, a un mese dalla scadenza del mandato del cda, per indicare il nuovo consiglio in vista dell'assemblea in programma a dicembre.

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