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L'ad parla per la prima volta della superbanca

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Intesa-San Paolo, Passera promette il piano entro ottobre

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Difende il concambio scelto come «il più corretto». E sottolinea con orgoglio di aver dimostrato al Governatore di Bankitalia che volendo si possono superare «campanilismi e personalismi». Il manager di Banca Intesa (e amministratore delegato unico della nuova banca) parla per la prima volta del nuovo gigante del credito e si dice convinto che il piano di fusione sarà pronto «a fine ottobre». «Nei prossimi due mesi devono essere fatti tutti gli adempimenti del contratto», in pratica il piano di fusione, mettendo a punto «tutte le carte che dovranno essere approvate dalle autorità. Faremo di tutto per arrivare pronti alla fine di ottobre». L'intero piano di fusione, sottolinea, sarà però «approvato in via definitiva dai cda che convocheranno le assemblee». Per ora, il manager difende a spada tratta il rapporto di cambio di 3,155 titoli Banca Intesa per ciascuna azione SanPaolo. «Il concambio è stato proposto all'unanimità da tutti gli advisor - ricorda Passera - e approvato dai consigli di amministrazione». Il fermento tra i soci torinesi, proprio in vista di una possibile revisione del concambio più favorevole a Piazza San Carlo, continua tuttavia a tener banco in Borsa, dove ancora una volta i titoli delle due banche si sono messi in evidenza, con Banca Intesa in rialzo dell'1,13% (a 5,299 euro, tra scambi pari all'1,37% del capitale) e SanPaolo del 3,13% (a 16,902, 2,14% il capitale scambiato). Grazie al balzo di Torino il concambio reale espresso dal mercato è ora pari a 3,19. In questa unione «ci sono soltanto vincitori», grazie soprattutto a una visione comune «dei vertici operativi, dei presidenti che hanno avuto questa intuizione vincente, e degli azionisti, che hanno dimostrato una lungimiranza che abbiamo toccato con mano e che hanno il merito di aver reso possibile l'avvio di questo processo». Il nuovo gruppo ha tutte le caratteristiche per essere protagonista fin dall'inizio a livello europeo». Quanto ai clienti «possono stare tranquilli: le efficienze saranno trovate nelle strutture comuni, nelle strutture centrali e non sul territorio, sulle reti commerciali, che non devono avere neanche un giorno di difficoltà a causa del progetto». La superbanca, intanto, ha raccolto commenti favorevoli anche dal vicepresidente della Commissione Europea, Franco Frattini: «Naturalmente non posso che approvare la creazione del nuovo polo bancario italiano - ha detto - e da italiano sono orgoglioso quando si creano campioni nazionali». La fusione Intesa-Sanpaolo è «un'operazione importante sul piano strategico e industriale - ha detto invece il presidente Mediobanca, Gabriele Galateri di Genola - Certamente è un tassello rilevante per la crescita della competitività del Sistema Italia». In base alle linee guida della fusione, Generali (per il 13,6% di Mediobanca) avrà il 4,9% della Superbanca. «Condivido l'operazione al 100%», è stato invece il commento di Vittorio Merloni, socio del patto di Capitalia e Mediobanca.

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