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Arriva la tariffa sociale per le famiglie in difficoltà

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E spiega - di fronte al gotha dell'Energia ed al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - che la dipendenza dell'Italia dall'oro nero pesa. Come pesano gli oneri di sistema. Si tratta - spiega Ortis - di componenti tariffarie «non trascurabili» che pesano per circa l'11,5% del costo finale. E, tra queste, l'Autorità torna a puntare il dito sul Cip6, sugli incentivi cioè alle produzioni da fonti rinnovabili e assimilate. E apre lo spiraglio a qualche modifica: «abbiamo assunto una recentissima iniziativa - dice Ortis - tesa a rendere, laddove possibile, lo schema di incentivazione sempre più aderente ai costi evitati al sistema elettrico nazionale». Insomma, lascia intendere, si «tenta una riduzione, senza ledere i diritti acquisiti». Anche perché riducendo il peso degli oneri di sistema si creano spazi per poter intervenire anche sulle tariffe, aggiunge senza voler quantificare i possibili vantaggi e mettendo in guardia su un altro rischio rincaro, quello legato al mercato delle emission trading che solo quest'anno peserà sulle tariffe per un 1%. Sulle tariffe Ortis annuncia anche una tariffa sociale, riservata alle famiglie in difficoltà e a coloro che usano macchine salva-vita ad alti consumi. L'Authority sollecita così il Governo ed il Parlamento a esprimersi sull'atteso Isee (i parametri in base ai quali identificare le categorie veramente bisognose) per rivedere l'attuale fascia sociale. E superare il paradosso delle attuali agevolazioni domestiche che vedono un single ricco pagare bollette meno care - in virtù dei bassi consumi - rispetto a famiglie numerose e meno abbienti. A pagare il conto della luce più salato, rispetto alla media europea, sono le famiglie con consumi mediamente elevati. Quelle cioè con una domanda di 3.500 chilovattora l'anno: per loro un kwh di elettricità costa 20,1 centesimi di euro al lordo delle tasse. Vale a dire il 42,5% in più dei 14,1 centesimi della media europea, secondo i dati riferiti al luglio del 2005. La luce per gli utenti domestici è infatti molto conveniente, grazie alla fascia sociale - con costi sotto la media Ue (fino a -50%) - solo nel caso di bassi e bassissimi consumi, fino a 1.200 chilowattora l'anno.

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