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L'inflazione Usa stende le Borse Ue

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Crollano tutti i listini europei. In fumo 204 miliardi di capitalizzazione

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Il timore della ripresa dell'inflazione americana e di una nuova stretta monetaria ha affossato i listini europei. E in un solo giorno si sono volatilizzati 204 miliardi di euro. Uno sboom che ha riportato le lancette dell'orologio al maggio del 2004, allora il valore della capitalizzazione delle principali piazze europee era pari a quello registrato alla chiusura di ieri. Così al termine delle contrattazioni l'indice Dow Jones Stoxx 600 (che rappresenta le azioni di società americane quotate all'estero) è sceso del 2,6% a quota 320,62 punti - livello raggiunto il 10 maggio del 2004 - mentre l'indice Euro Stoxx 50, che analizza l'area della moneta unica, ha ceduto il 3,3%. È stata la crescita dei prezzi al consumo al consumo negli Stati Uniti, nel mese di aprile, a far partire l'ondata ribassista. Il tasso d'inflazione a stelle e strisce è progredito, lo scorso mese, dello 0,6%, evidenziando così un progresso ben superiore a quello stimato dagli analisti, fermi su una stima di aumento dello 0,2%. Numeri che su base annua significano un tasso del 5,1%, che non hanno solo deluso gli esperti ma anche messo in allarme le grandi aziende esportatrici verso l'America e, di conseguenza, investitori e Borse. Gli operatori hanno visto all'orizzonte nuove strette in materia di politica monetaria tanto da parte della Federal Reserve quanto da parte della Banca Centrale Europea. La prima, che ha da poco portato il costo del denaro al 5%, sembrava destinata a rallentare un pò, dopo la serie di rialzi continui inanellati dal giugno del 2004, mentre la seconda si appresta ad elevare i tassi, nella riunione del prossimo giugno, in modo da rimanere «fortemente vigile», per dirla con le parole del suo presidente, Jean Claude Trichet, riguardo la minaccia inflazionistica. Piazza Affari. Guardando a Milano la giornata è stata contrassegnata da un calo generale, spinto dalle difficoltà mostrate dai big dei listini. A fine scambi, il titolo Fiat ha ceduto il 4,2%, seguito da Ifi (-3,1%) e Ifil (-3,5%), mentre Finmeccanica ha perso il 4,1% e Telecom il 2,1%. In flessione anche il comparto bancario, con Mps a lasciare sul terreno il 2,1%, Sanpaolo Imi l'1,9%, Capitalia il 2,3%, Intesa il 3,6%, Mediobanca il 2,8% e Unicredit il 3,3%, oltre a quello dellèenergia, trascinato verso il basso da Eni (-2,8%), Saipem (-3,4%), Snam Rete Gas (-2,3%) ed Enel (-2,4%).

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