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Capitalia, torna la speculazione

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La Borsa scommette ancora su un'aggregazione. Il titolo fa +2,5%

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E per l'ennesima volta l'istituto romano è stato dato, alternativamente, in procinto di aggregarsi sia con Intesa sia con la Antonveneta. Anche se quest'ultima, che è ormai controllata dagli olandesi di Abn Amro, ieri, da Amsterdam, ha escluso le indiscrezioni su una possibile fusione. Il risultato non è però cambiato. Il titolo Capitalia è salito del 2,47% a 6,92 euro, mentre Intesa ha guadagnato l'1,76 a 4,81 euro. Il mercato, insomma, nonostante le continue smentite sembra perseguire nell'ipotesi di una fusione fra i due istituti. Accanto a questa però riprende corpo, secondo alcuni, la vecchia ipotesi di aggregazione Antonveneta-Capitalia, operazione ora radicalmente cambiata a seguito della presa del controllo da parte dell'istituto olandese. Che di Capitalia è un socio forte con il 7,7% e che ieri, per bocca del direttore finanziario Hugh Scott Barrett, ha declinato ogni commento al riguardo. Il dirigente, incalzato dagli analisti nel corso della conference call sui conti trimestrali, non ha voluto escludere esplicitamente l'ipotesi ma ha spiegato che per il 2006 la banca è focalizzata su Antonveneta e che comunque fino ad ottobre, quando saranno rinegoziati gli accordi sul patto di Via Minghetti, sosterrà i vertici della banca romana. Accantonato lo scenario di un'opa da parte del gruppo olandese (la battaglia con Bpi per il controllo di Antonveneta è stata lunga e molto costosa) una fusione fra le due banche porterebbe il gruppo di Amsterdam a una quota molto elevata nel nuovo istituto garantendo di fatto il controllo. Uno scenario che, malgrado la Banca d'Italia di Mario Draghi non sia più ostile agli stranieri, potrebbe trovare la resistenza dei soci dell'istituto guidato da Matteo Arpe e di vasti settori del mondo economico e politico locale e nazionale. Per questo, spiegano alcuni osservatori, il ritorno di un possibile interesse di Abn può essere letto come una carta in più a disposizione di Capitalia nella complessa partita delle trattative con Intesa. Trattative che, sebbene formalmente mai avviate e anzi negate dai due istituti più volte, potrebbero avviarsi ora con il mutato clima politico e dopo che il presidente di Capitalia Cesare Geronzi, la cui interdizione è terminata venerdì, è tornato con i pieni poteri alla presidenza del gruppo. Tutto resta appeso a un filo. «Vedremo. Adesso è inutile fare previsioni» ha detto il presidente di Banca Intesa, Giovanni Bazoli, a chi gli chiedeva se fosse possibile ipotizzare una ripresa del dialogo con Capitalia.

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