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di GIOVANNI LOMBARDO CAPITALIA entra nel mirino di Sanpaolo Imi.

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La banca piemontese, quindi, si candida a giocare un ruolo di primo piano nel risiko bancario, forte di un utile 2005 pari a 1,98 miliardi. I vertici del Sanpaolo Imi ieri a Piazza Affari hanno illustrato i progetti della banca agli analisti in occasione della presentazione dei conti 2005. La febbre per le aggregazioni che si è scatenata sul mercato creditizio ha indotto in tentazione l'amministratore delegato di Sanpaolo Imi, Alfonso Iozzo, che non solo ha parlato di un'ampia apertura verso il settore bancario, ma si è anche sbilanciato sulle possibili prede, tra cui spicca il nome dell'istituto capitolino. Sul tavolo, ha osservato, «ci sono tutte le ipotesi e la fantasia è grande. Capitalia è una di queste e tutte le ipotesi hanno dei fondamenti». Intanto da Padova, al cda di Antonveneta, Francesco Spinelli, numero uno per l'Italia di Abn Amro, titolare del 7,6% di Capitalia si è limitato ad osservare che «non e cambiato niente: abbiamo sempre detto che decideremo qualcosa ad ottobre». L'istituto presieduto da Enrico Salza ieri è sceso nel dettagli di tutti i fronti aperti. Innanzitutto Fiat: ceduto, lo scorso gennaio il 3,55% detenuto nel Lingotto a seguito del convertendo (ora è titolare dello 0,837% preesistente al prestito) Sanpaolo Imi non ha alcuna intenzione di uscire dal patto di consultazione del Lingotto. «Noi ci teniamo a stare in quel patto», ha precisato Iozzo, che sulla tempistica non felice della vendita del 3,55%, viste le attuali quotazioni del Lingotto, ha replicato che «avevamo una linea precisa che era quella di sostenere il gruppo in momenti di difficoltà e per noi l'operazione si chiudeva comunque in modo positivo, tenuto conto di tutti gli aspetti e fatti gli accantonamenti». Sempre nella galassia Fiat interesse è stato mostrato dalla banca piemontese per la società di credito al consumo, Fidis. «È un dossier dei tanti che abbiamo intenzione di esaminare - ha spiegato il direttore generale Pietro Modiano - Una grande banca ha il dovere di valutare. C'è un advisor, Goldman Sachs, si sta aprendo un processo che porterà alla data room a cui parteciperemo». Tra le partite aperte in casa Sanpaolo Imi c'è un momento di pausa per la vicenda Carifirenze. «Pensavamo che il processo di arbitrato - ha puntualizzato Modiano - potesse prendere molto più tempo. Ora la sensazione è che l'operazione stia accelerando e possa avere un esito a ottobre, fine settembre. Siamo in discussione amichevole, la quale è stata temporaneamente interrotta in attesa dell'esito dell'arbitrato».

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