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Capitalia mette alle strette Banca Intesa

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Arpe acquista il 2,02% dell'istituto di Passera e blocca il diritto di voto di un'eventuale partecipazione

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Prima le smentite sulle ipotesi di integrazione tra Banca Intesa e Capitalia chieste dalla Consob. Poi, nella serata di ieri, la decisione dell'istituto romano di acquistare una partecipazione del 2,02% nell'azienda bancaria guidata dall'ad Corrado Passera. Non un arrocco, per usare ancora il linguaggio dei giochi, ma una chiamata a scoprire le carte da parte dei milanesi. Con una puntata da circa 600 milioni di euro, infatti, il Cda convocato dall'ad Matto Arpe ha risposto alla speculazione e ai rumors che la tengono sotto pressione da giorni. Una mossa anti-scalata che per ora blocca allo stesso livello (cioeè al 2%) i diritti di voto di eventuali partecipazioni di Capitalia che la banca guidata da Giovanni Bazoli dovesse d'ora in poi dichiarare di possedere. Insomma anche se Milano, nei giorni scorsi avesse attuato un rastrellamento, di questo eventuale pacchetto non potrebbe far nulla in termini decisionali sui romani. A meno che, ed è questo il secondo obiettivo di Arpe, in base alle norme del Testo Unico della Finanza, non fosse lanciata un'opa su almeno il 60% di Capitalia. Un colpo di teatro, insomma, studiato a tavolino per porre definitivamente fine alla bufera che in Borsa si è abbattuta in questi giorni sull'ipotesi di un matrimoni con Intesa. E che ha influito sui valori dei titoli anche ieri con una chiusura per Capitalia a 6,84 euro (+2,18%) e per Banca Intesa a 5,07 euro (+1,89%). Oltre alla speculazione, secondo diversi operatori, l'elevato valore degli scambi sul titolo Capitalia sarebbero dovuti agli acquisti di alcuni azionisti di Intesa, tra cui ci sarebbe anche il Credit Agricole. La Consob. L'acquisto della partecipazione da parte di Capitalia non è stato l'unico colpo di scena della giornata. A cercare chiarezza è scesa in campo anche la Consob che ha chiesto Banca Intesa e Capitalia di smentore con distinti comunicati l'esistenza di trattative in corso. «Non ci sono in corso trattative, nè esistono ipotesi allo studio, relative a una possibile integrazione con Banca Intesa o con qualsivoglia altra entità. Capitalia ha più volte smentito categoricamente ogni indiscrezione in tal senso», ha affermatola nota dell'istituto capitolino diffusa a fine mattinata. Circa mezz'ora prima di Capitalia, era stato diffuso il comunicato di Banca Intesa, in cui si smentivano «trattative con alcun gruppo bancario» e che non aveva in corso «nessuna iniziativa unilaterale». Nessun riferimento esplicito però a Capitalia. L'istituto guidato da Passera precisava inoltre che «intende esaminare ogni eventuale opportunità di integrazione e sviluppo solo in ottica industriale ed in termini amichevoli». Nè il patto aveva esaminato alcuna operazione straordinaria, mentre da parte sua il presidente di Intesa, Giovanni Bazoli, ha detto che non c'era un'opa imminente perchè «nel fine settimana voglio andare a sciare».

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