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di PINO GIULIETTI HA RISPEDITO le accuse al mittente, Cesare Geronzi, e stemperato quelle parole, «stupito ...

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Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, durato poco più di un'ora, negli uffici del Tribunale emiliano Geronzi si è limitato a respingere tutte le accuse, preferendo non entrare nel merito davanti alle eventuali domande del Pm Vincenzo Picciotti, che ha assistito all'interrogatorio e che ha condotto l'inchiesta che vede il banchiere romano accusato di usura e concorso nella bancarotta di Prmalat. Trattandosi dell'interrogatorio di garanzia Geronzi non aveva comunque l'obbligo di rispondere alle domande dell'accusa. A verbale non è finita la formula del «mi avvalgo della facoltà di non rispondere»: Geronzi ha continuato a negare tutte le accuse. Nessuna parola con i cronisti, imperturbabile, come all'uscita di un cda. Ha parlato, invece, il professor Guido Calvi, uno dei legali: «Non abbiamo dubbi sulla fondatezza delle nostre ragioni e aspettiamo il momento in cui si discuterà del merito. Tutto bene - ha spiegato appena finito l'interrogatorio - c'è stata una grande serenità, grande tranquillità. Questo è un passaggio del tutto formale». Intanto, all'orizzonte s'intravede l'alba della prima udienza preliminare per il filone principale dell'inchiesta sul crac, chiusa il maggio scorso con l'avviso di fine indagini contro 64 persone: le prime udienze potrebbero essere fissate il 5, 6 e 7 giugno, almeno secondo indiscrezioni arrivate dal Tribunale.

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