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FISCO LEGGERO E PIÙ RISORSE PER IL MADE IN ITALY

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Urso firma il Patto per le imprese

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È racchiuso in dieci punti chiave il programma che il vice ministro delle Attività produttive con delega al Commercio estero, Adolfo Urso, propone all'indomani del rosso record dell'export rilevato dall'Istat nel 2005 e da cui, tuttavia, sono emersi segnali di ripresa del Made in Italy. «Un piano che - spiega Urso - fissa obiettivi strategici per accrescere la competitività delle microimprese che rappresentano il fulcro della nostra economia». Come? Attraverso maggiori investimenti, agevolazioni fiscali, azzeramento dell'Irap sul lavoro e promozione dell'internazionalizzazione. Esistono «nodi strutturali», riconosce Urso, da affrontare subito per rafforzare «la capacità di penetrazione nei mercati internazionali dimostrata soprattutto da quei settori di alta qualità e a più alto valore aggiunto». Tra i punti più qualificanti del «Patto per le imprese» Urso cita «il raddoppio degli investimenti dall'1 al 2% del Pil con cinque grandi progetti che riguardano biotecnologie, nuovi materiali, nucleare, finanziati anche con il 5 per mille per la ricerca e innovazione previsto in finanziaria». Si punta anche a promuovere la figura del manager per l'internazionalizzazione con la detassazione contributiva per le nuove assunzioni di personale specializzato. Ancora, «zero Irap sul lavoro», annuncia Urso, spiegando che «oggi chi ha più lavoro paga di più, un meccanismo iniquo e perverso che bisogna assolutamente cambiare».

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