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Ottantasei i comuni nel mirino dell'istituto per determinare il tasso di inflazione annuo

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Così, tra le 562 voci prese in esame quest'anno arrivano le spese per i bambini: l'apparecchio per i denti, il latte in polvere per i neonati e la felpa e i jeans. Mentre il noleggio delle videocassette e la bigiotteria lasciano spazio a bed&breakfast e ananas. In sintesi otto voci vanno in pensione e altre dieci entrano a far parte del nuovo paniere. Il capitolo più dinamico è quello degli alimentari: porte aperte ai formaggi stagionati, pasta filata, stagionati di produzione locale, ricotta, ananas e latte in polvere per neonati. Addio, invece, al brie, al provolone e al caciocavallo. Cambiamenti anche in merito all'abbigliamento: oltre ai capi per bambino, entra nel paniere anche il pigiama da donna, mentre escono i tessuti (da uomo e donna) e il body femminile. Ottantasei i comuni nel «mirino» dell'Istat per determinare il tasso di inflazione di quest'anno, uno in meno rispetto al 2005 (entra Vercelli, escono Teramo e Avellino), per una copertura pari al 90,2%, in calo rispetto al 91,1% dell'anno precedente: la copertura risulta completa per il nord-opvest, mentre per il sud cala all'83,4%. A essere consultati mensilmente per il calcolo dell'inflazione saranno 40 mila punti vendita, 10 mila abitazioni per gli affitti e 400 mila quotazioni di prezzo. Insomma, il paniere Istat si rifà il look: «I nuovi prodotti servono ad aumentare la copertura di alcuni segmenti», ha spiegato il direttore delle statistiche sui prezzi dell'Istat, Roberto Monducci, precisando che la «manutenzione evolutiva», cui ogni anno viene sottoposto il paniere, porta quest'anno altre modifiche importanti, fra le quali «la completa ristrutturazione» di alcune voci. I trasporti ferroviari per esempio, dicitura che scompare per essere sostituita da «trasporti ferroviari regionali e nazionali». Oppure il personal computer, che lascia il paniere per far spazio al «personal computer: unità centrale» e «personal computer: periferiche». Ancora: cambiamenti si segnalano anche per il settore medicinali e per quello dei servizi finanziari, dove scompaiono «le posizioni singole» al posto delle quali vengono inserite «posizioni in grado di tenere conto della complessità del mercato». E cambiano i pesi, con l'alimentare che prosegue il proprio calo (il suo peso scende del 2,5%) pur mantenendo la leadership nella spesa delle famiglie, e i trasporti (+1,3%) e la casa (+2,5% a «causa delle bollette») che avanzano spinti dai beni energetici, il cui peso sale del 2,6%. Come l'Rc auto, che passa dall'1,2 all'1,3%. Altre importanti modifiche potrebbero arrivare alla fine dell'anno: entro dicembre, infatti, «la commissione di studio istituita per portare a revisione il sistema degli indici dovrebbe concludere i suoi lavori», sottolinea Monducci, aggiungendo che fra le ipotesi prese in considerazione, e per le quali sono già state effettuate simulazioni, c'è la «costruzione di un indice per sotto-popolazioni». I pensionati per esempio.

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