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Crescono i pensionati italiani

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Alla fine del 2004 erano oltre 22,6 milioni. In 4 anni su del 5%

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Al 31 dicembre 2004, secondo un'indagine dell'ufficio studi degli artigiani della Cgia di Mestre, gli assegni pensionistici erogati hanno raggiunto quota 22.602.199 e, rispetto al 2001, sono cresciuti di 1.095.471 unità, pari al + 5,09%. Gli incrementi più elevati del numero di assegni si registrano al Sud: in Campania, nel periodo considerato, la variazione è stata del +9,79% (pari a 156.396 assegni in più); in Calabria del 9,50% (+62.985), mentre in Puglia le pensioni sono aumentate dell'8,18% (pari a un valore assoluto di 102.658). A chiudere questa particolare classifica tutte le Regioni settentrionali. Fanalino di coda la Liguria con un striminzito +0,16%, pari a 9.206 assegni in più rispetto al 2001. Se a guidare la classifica nazionale ci sono i pensionati laziali, che ricevono mediamente un importo lordo, relativo al 2004, pari a 10.620,72 euro, al secondo posto ci sono i lombardi con 10.200,57 euro. Al terzo posto troviamo i liguri con 10.001,26 euro. Chiudono la classifica i pensionati molisani con 7.011,99 euro. «Da questa analisi - ha commentato Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - emerge con nitidezza come si stia ricucendo la spaccatura tra il Nord e il Sud del Paese. Se fino a qualche anno fa i pensionati si trovavano principalmente al Nord, per il fatto che proprio in queste aree era avvenuta l'industrializzazione di massa degli anni '50 e '60, ora anche nel Mezzogiorno registriamo le prime uscite consistenti dal mondo del lavoro verso la tanto agognata pensione. E se non cresce, in termini proporzionali, anche l'occupazione è difficile immaginare, nonostante le riforme realizzate, la possibilità di mantenere economicamente in equilibrio tutto il sistema».

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