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«È cambiato tutto

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Stavolta manca il consenso popolare»

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Giuseppe Gargani, avvocato, parlamentare europeo e responsabile Giustizia di Forza Italia, è una sorta di «studioso» dei rapporti tra magistratura e politica. All'argomento, infatti, ha dedicato ben due libri, per questo, quando sente pronunciare la parola Tangentopoli, gli scappa un sorriso. Ma quando gli si chiede se con la vicenda Antonveneta si sia aperta una nuova stagione giudiziaria come quella che rase al suolo un'intera classe dirigente agli inizi degli anni '90, la sua voce si fa subito seria e risponde con un secco «No». Perché? «È semplice, perché il concetto e il sistema, stavolta, sono profondamente diversi». In che senso, mi scusi? «Tangentopoli era un fatto sociale. Gli elettori avvertivano una crisi dei partiti e la magistratura cavalcò questa "emozione sociale"». E oggi invece? «Oggi il problema è diverso. Siamo di fronte ad un sistema contraddittorio che si distrugge. Manca la dimensione sociale». Però guardando a quello che sta accadendo in questi giorni sembra di rivedere un film già visto. Sarà pure cambiato il contesto ma i metodi sembrano gli stessi di Tangentopoli? «Io le ho parlato di ciò che sta accadendo a monte. A valle non c'è differenza tra ciò che sta accadendo oggi e ciò che accadde con Tangentopoli». Lei dice che manca la «dimensione sociale» e i risparmiatori? «Il sistema che si autodistrugge troverà il modo di restituire ciò che i cittadini hanno perso». Ma allora, mi scusi, qual è il terreno vero dello scontro? «Politicamente, mi verrebbe da dire in maniera bipolare, non si vogliono scalate. Le scalate non sono valutate positivamente e quindi vengono contrastate». E la magistratura? «La magistratura viene invocata da chi vuole tutelare i propri interessi. Anche le dimissioni di Fazio vengono chieste da un interesse che non si sente tutelato». Come finirà? «Finirà con la sopraffazione di un interesse su un altro». Ma, come accadde con Tangentopoli, dobbiamo attenderci la distruzione completa di una parte politica? «Questo non glielo so dire, non so valutare e immaginare cosa potrà succedere. Anche perché ancora non si conoscono i dettagli. Anche se una cosa è chiara...» Cioè? Quale? «C'è un sistema di scalata molto anomalo che non si sarebbe mai verificato in altri Paesi Ue e che riguarda le cooperative. Le cooperative non possono essere scalate, non si capisce come possano scalare. Su questo punto la politica, in particolare una certa parte politica, è stata superficiale». Sta dicendo che la sinistra, in particolare i Ds, dovevano fare un passo indietro? «La politica doveva fare di più restando neutrale. Invece si è intromessa in questo sistema. Non doveva farlo».

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