Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Le Bcc si rafforzano, più tutele ai clienti

default_image

Nasce il Fondo di protezione per i depositi nelle banche di credito cooperativo

  • a
  • a
  • a

La riforma della rete di sicurezza e la Carta della Coesione sono le principali novità che sono emerse dai tre giorni di dibattito che hanno caratterizzato il tredicesimo convegno del Credito Cooperativo, concluso a Parma ieri. L'annuncio è stato dato da Alessandro Azzi, presidente della Federazione Nazionale del Credito Cooperativo, Federcasse, nella giornata conclusiva dei lavori che ha visto gli interventi di Luigi Marino, presidente Confcooperative; Alessandro Profumo amministratore delegato Unicredit; Savino Pezzotta, Segretario Generale Cisl, e Lamberto Dini Vice Presidente del Senato della Repubblica. Il Fondo di protezione della clientela, si legge in una nota, nasce con l'obiettivo di promuovere un nuovo sistema di garanzie e di tutele a favore dei depositanti e rappresenterà una riforma della rete di sicurezza del credito cooperativo e un fattore strategico di sviluppo e di coesione per le Bcc. Il nuovo sistema - che sarà definito nei prossimi mesi sulla base di una delibera assunta a Parma dallo stesso Consiglio nazionale di Federcasse - sarà volontario e si configurerà come integrazione del Fondo di garanzia dei depositanti, assorbendo l'attuale Fondo di garanzia degli obbligazionisti. La creazione del fondo, sottolinea Federcasse, contribuirà a una maggiore sicurezza per gli investitori, comportando minori costi di finanziamento e favorendo dunque una maggiore capacità delle Bcc di attrarre risparmio. In secondo luogo la riforma della protezione della clientela potrà favorire un aumento del rating attribuito dalle Agenzie internazionali al sistema Bcc, con conseguenti benefici sul costo del funding, che si riscontreranno anche per le singole Bcc, relativamente alle operazione di cartolarizzazione degli attivi e a tutte le altre forme di provvista che comportano il reperimento di mezzi finanziari sui mercati dei capitali. Nella giornata conclusiva del convegno è stata inoltre definita la «Carta della coesione del Credito Cooperativo», documento che stabilisce i principi dell'organizzazione a rete del Credito Cooperativo, definendone i valori di coesione, nel rispetto dei principi espressi dai precedenti documenti fondamentali delle Banche di Credito Cooperativo: la Carta dei Valori del Credito Cooperativo, approvata nel 1999 a Riva del Garda; il Bilancio Sociale e di Missione del Credito Cooperativo; l'articolo 2 dello statuto delle Bcc, definito nel 2005. Azzi si è soffermato anche sui futuri scenari di Artigiancassa. In particolare su cosa ci si deve attendere per il progetto industriale che prevede l'ingresso al 25% delle Bcc nel capitale di Artigiancassa con la contemporanea discesa di Bnl dal 66% al 51%, mentre anche le organizzazioni dell'artigianato dovrebbero ridurre la loro quota. «Il progetto non è all'ordine del giorno - ha sottolineato Azzi - perché l'interlocutore principale è in questo momento in un fase di ridefinizione».

Dai blog