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Bpi, l'addio del Cda riapre il risiko bancario

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Nuova mossa per rientrare in possesso delle azioni Antonveneta. Ma ora l'istituto può diventare preda

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Un nuovo passo in direzione di quella discontinuità con la gestione Fiorani che dovrebbe indurre i magistrati di Milano a liberare dal sequestro le azioni della Bpi in Antonveneta. Ancora incerto chi prenderà il timone dell'istituto. Tra i nomi più accreditati, l'ex sottosegretario al Tesoro Pietro Giarda, ma anche l'attuale direttore generale, Divo Gronchi, mentre sembra aver perso cosistenza il coinvolgimento circolato nei giorni scorsi dell'ex presidente di Unicredit, Francesco Cesarini. Il nuovo consiglio di amministrazione della banca lodigiana si troverà di fronte a uno scenario delicato: da una parte dovrà ottenere il dissequestro delle azioni Antonveneta (valore 2 miliardi) e chiudere la partita con la Procura di Milano (per questo ha dato la disponibilità a rinunciare alle plusvalenze sulla scalata), liberarsi delle azioni Rcs (valore 750 milioni) lasciate in pegno dall'immobiliarista Stefano Ricucci e completare la pulizia dei conti. Ma dall'altro dovrà guardarsi ben dagli appetiti di altri istituti di credito che adesso potrebbero lanciarsi in un nuovo risiko bancario, con Lodi trasformata da predatrice in preda. Ad eccezione di Capitalia, che ha smentito pubblicamente un suo interesse, altre popolari starebbero studiando da tempo la possibilità di muovere sulla Bpi. Tra queste ci sarebbero la Banca Popolare di Milano guidata da Roberto Mazzotta, ma anche la Popolare di Vicenza e la Bper (popolare dell'Emilia Romagna), in questo momento impegnate anche con l'Unipol nella scalata alla Banca nazionale del lavoro. Un gioco ancora una volta a tutto campo, dunque, che spingerebbe i soci ad affidarsi a un manager dalle vaste relazioni, come è appunto l'ex sottosegretario Giarda. Un nome che secondo ambienti vicini alla Bpi appare «plausibile» pure nell'ottica di una eventuale presidenza. Anche perchè, viene aggiunto, «è una delle poche figure che gode di ampio credito» negli ambienti lodigiani «sia per il lavoro portato avanti alla guida di Bipielle Investimenti», sia per la sua statura di uomo di economia e della finanza. Il palmares dell'economista milanese, d'altronde, appare di alto livello. Ordinario di Scienze delle finanze presso l'Università Cattolica, Giarda ricopre la carica di presidente di Bipielle Investimenti e quella di consigliere di amministrazione di aziende del calibro di Pirelli e della romana Acea. Sul fronte pubblico, infine, Giarda ha ricoperto il ruolo di Sottosegretario al Tesoro per quasi sette anni, dal gennaio del 1995 al giugno del 2001.

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