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Parmalat, riecco Bondi

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Ed Enrico Bondi è pronto a rispondere sì all'offerta. Almeno per un primo periodo. È quanto si apprende da fonti finanziarie che rilevano come sembra aver avuto successo il pressing sul già commissario straordinario esercitato da parte dei fondi Harbert, Cerberus e York in particolare ma insieme ad altri ancora, con l'appoggio anche di alcune banche italiane intenzionate a rientrare dei crediti attraverso il risanamento della società e non con possibili spezzatini. Al loro fianco, anche diverse associazioni di agricoltori e fornitori. Quanto alle banche, in ambienti finanziari si fa il nome come capofila dell'istituto romano Capitalia. Insomma, Bondi sarebbe pronto a questa nuova avventura: essere il candidato di punta di una lista unitaria che rappresenta già da ora il 18-20% della nuova Parmalat. Una quota in mano ai fondi, che avrebbero circa il 12% dopo i fitti rastrellamenti di titoli compiuti in settimana, cui si aggiungerebbe il circa 5% in mano a Capitalia e altre quote minori di altre banche nazionali. Un blocco che peraltro sembra destinato a trovare altri compagni di strada entro la fine mese, termine entro il quale scadrà la presentazione delle liste, vista la mole degli scambi intorno al titolo la settimana scorsa. La presenza di Bondi al vertice di una lista di candidati al Consiglio di amministrazione del gruppo di Collecchio - si apprende da fonti politiche - conforterebbe anche il governo e in particolare il ministro alle Attività Produttive Claudio Scajola, che non ha mai smesso di invitare il commissario decaduto a restare sul ponte di comando di Collecchio, per controbilanciare una presenza preponderante di hedge found nel capitale. Intanto si spegne per ora la voce di una possibile Opa sull'ex gruppo di Tanzi da parte della Granarolo. Che ieri in una nota ha ribadito che «nessuna decisione è stata presa in merito a una possibile Opa su Parmalat, nè sulla presentazione di liste per il Cda, nè tanto meno sono state formulate ipotesi di alcun genere su strutture manageriali della società». Le notizie circolate in questi giorni ha aggiunto il comunicato «sono prive di fondamento».

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