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DOPO le polemiche, i sospetti e le smentite delle scorse settimane, ieri l'Enel e Naguib Sawiris hanno ...

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Il colosso elettrico e Weather Investments hanno formalizzato ieri l'accordo raggiunto lo scorso maggio, che prevede la cessione del 62,75% di Wind agli egiziani, e l'entrata di Enel nel gruppo di Sawiris, inizialmente con una quota del 5,2%. L'intesa consentirà ad Enel di incassare 2.986 milioni di euro dalla vendita parziale di Wind, ma anche di deconsolidare l'indebitamento dell'operatore telefonico per circa 7 miliardi. I nuovi soci di Wind si riuniranno in serata per sciogliere le riserve sul nuovo vertice, che dovrebbe essere composto da dieci consiglieri, tre dei quali proposti da Enel. Si tratterebbe, stando a fonti attendibili, di Luigi Ferraris, Claudio Machetti e Carlo Tamburi. A guidare la nuova Wind sarà con ogni probabilità Naguib Sawiris, che dovrebbe assumere la presidenza. L'attuale amministratore delegato Tommaso Pompei - al centro nei giorni scorsi di illazioni su una sua rottura con la nuova proprietà, consumatasi attorno al nuovo piano industriale - dovrebbe rimanere al suo posto, almeno fino al prossimo autunno. Fra i consiglieri espressione del gruppo egiziano dovrebbe figurare anche l'ex Cfo di Fiat, Luigi Gubitosi. La formalizzazione dell'accordo stipulato nel maggio scorso prevede l'ingresso di Enel nel capitale di Weather: la società elettrica ha infatti sottoscritto un aumento del capitale del gruppo egiziano per un importo di 305 milioni di euro, acquisendo una partecipazione nella società egiziana pari al 5,2%. L'intesa prevede per Enel e Weather la titolarità di reciproche opzioni di "put and call", in base alle quali, nel periodo compreso tra il 15 gennaio 2006 e il 30 gennaio 2006, Enel potrà cedere e Weather la quota del capitale di Wind rimasta in suo possesso, pari al 37,5%. Il gruppo guidato da Fulvio Conti, in base all'esercizio di tali opzioni, potrà ricevere un corrispettivo di 328 milioni di euro in contanti e un ulteriore porzione del capitale di Weather, entrando così in possesso di una partecipazione complessiva del 26,1% della società egiziana per un controvalore di 1.960 milioni di euro. Il valore complessivo dell'operazione è di 12,56 miliardi di euro. La vendita di Wind, come ricordato ieri anche da Alessandro Luciano, membro del cda dell'Enel e già componente dell'Autorità per le tlc, si inserisce nella strategia di rifocalizzazione sul core business dell'energia. Sembrano ormai fugate, invece, le preocupazioni di un trasferimento in Egitto di alcune funzioni di Wind: «Il baricentro rimarrà in Italia - assicura Luciano - e Wind diventerà il punto di riferimento di tutte le operazioni Orascom nel Mediterraneo».

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