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Unipol adesso è pronta a lanciare l'opa sulla Bnl

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Arriva l'autorizzazione a salire al 15%. Affare fatto per la cessione delle quote del contropatto

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Il numero uno della compagnia bolognese ha inoltre rotto gli indugi e avendo definito l'attacco all'istituto romano ha convocato il cda per domani mattina per illustrare l'operazione che intende seguire per conquistare il controllo di Bnl. Nel pomeriggio di domani si recherà invece a Roma per staccare l'assegno da oltre 2 miliardi da corrispondere agli immobiliaristi del contropatto per avere in cambio poco più del 27% della Bnl. Circa il 15% di questa maxi-partecipazione sarebbe rilevato da Unipol direttamente. Il gruppo emiliano si fermerebbe, secondo fonti finanziarie, al 29,9% della Bnl lasciando quindi il restante 12% circa di quote in mano alla cordata capitanata da Francesco Gaetano Caltagirone e in mani amiche, quelle di Carige e Banca Popolare dell'Emilia Romagna. Quote minori andranno ad alcune cooperative rosse, probabilmente quattro, tra quelle più sensibili alla volontà di Consorte di sbarcare nel mondo bancario. Ogni eventuale opa scatterebbe ormai per obbligo e non si potrà più configurare come concorrente a quella del Bbva. I tempi per un'ipotesi del genere sono infatti scaduti. Consorte ha comunque reperito le coperture finanziarie per farvi fronte, attraverso la costituzione di un consorzio guidato da Csfb. A questo punto solo un rilancio dell'ops spagnola, ancora escluso dal Bbva, potrebbe fermare il countdown per questo passaggio a favore di Unipol che potrebbe essere risolutivo e decisivo per il destino della Bnl. Il gruppo assicurativo può contare infatti anche sulla resistenza di altri soci amici e sul fatto che un prezzo cash di 2,5-2,6 euro potrebbe far gola ad altri azionisti. Ieri i sei rappresentanti del contropatto non hanno partecipato al cda della Bnl. Un appuntamento fissato per approvare il bilancio sociale della banca, ma che è servito al presidente Luigi Abete per scagliarsi di nuovo contro una possibile soluzione anti-mercato e penalizzante per i piccoli azionisti. Il presidente della Bnl ha definito questo passaggio un rischio ormai «reale e inevitabile» e ha già pronto a scrivere alle autorità di vigilanza per sottoporre alla loro attenzione questi aspetti. Posizione condivisa dagli spagnoli del Bbva.

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