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PROSEGUONO le grandi manovre di Enel.

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Enel Trade ha stipulato un contratto con Bg Group per la cessione della propria partecipazione del 50% in Brindisi Lng, società costituita per la realizzazione e la gestione di un terminale di rigassificazione nel porto di Brindisi, per un importo di circa 44 milioni di euro, pari ai costi sostenuti da Enel Trade nell'ambito del progetto. Tale pagamento avverrà per circa 17 milioni di euro alla data del closing, previsto il 21 giugno 2005, e per la rimanente parte entro l'anno successivo, al verificarsi di alcune condizioni relative alla clausola di "cliente preferenziale" a favore di Enel Trade contenuta nel contratto per un'eventuale futura fornitura di gas attraverso il terminale fino a un volume massimo concordato da parte di Bg. Brindisi Lng, ha chiuso il 2004 in mancanza di ricavi nella fase di sviluppo del progetto, con un Ebitda negativo per 3,2 milioni e una perdita di 3,6 milioni di euro. Intanto è tutto pronto per l'avvio della presentazione dell'operazione Enel4. Il roadshow comincerà lunedì prossimo a Milano alle 9,30 nella sede di Borsa Italiana spa, dove il ministero e i vertici dell'Enel incontreranno la comunità finanziaria.Gli incontri proseguiranno per due settimane, fino al 1° luglio, e coinvolgerà tutte le piazze finanziarie europee, gli Stati Uniti e il Giappone. Il Tesoro ha voluto riservare una quota rilevante dell'offerta al mercato retail e agli azionisti storici di Enel. Le attese di richieste massicce si basano sul premio fedeltà garantito a chi terrà le azioni in portafoglio almeno un anno (il 5%, mentre il 7% è per chi è già azionista Enel1), dai dividendi annunciati dai vertici del gruppo, ma anche dalle attese sulle performance del titolo. Secondo gli analisti, infatti, l'uscita da Wind, la focalizzazione sul core business elettrico e l'entrata nel settore elettrico francese, con la chiusura del nodo Edf-Edison, fanno pensare che il titolo abbia buone prospettive. Enel4 permetterà inoltre al Tesoro di incassare circa 4,4 miliardi di euro. L'incasso totale, relativo quindi a tutte e quattro le tranche, supera i 30 miliardi euro: si tratta della maggiore privatizzazione avvenuta in Italia. Seguono l'Eni che ha fruttato circa 24,1 miliardi di euro, Telecom Italia (14,1 miliardi), Autostrade (6,7 miliardi) e Finmeccanica (5,5 miliardi)

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