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Per tagliare l'Irap più tasse anche sui bot

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Vietti: il prelievo potrebbe salire fino al 23%. Saranno salvaguardati i piccoli risparmiatori

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Insomma non si può andare tanto per il sottile: se bisogna trovare quei 12 miliardi di euro necessari per il taglio dell'Irap sul costo del lavoro chiesto a gran voce dagli industriali, bisogna colpire nel mucchio e frugare nelle tasche di tutti i risparmiatori e consumatori. Certo, senza andare a depredare il gruzzoletto del pensionato, «ma pensando a una franchigia per le piccole rendite», dice il sottosegretario all'Economia, Michele Vietti (Udc) che svela quali sono i veri piani del governo e anticipa alcuni contenuti che saranno inseriti nel decreto taglia-Irap. E lancia una proposta: gli industriali garantiscano che gli sgravi ottenuti siano finalizzati a nuovi investimenti per lo sviluppo. Il ministero dell'Economia sta studiando un innalzamento del prelievo sulle rendite finanziarie. Di cosa si tratta? Stiamo pensando a un livellamento del prelievo. Attualmente gli interessi sul conto corrente sono tassati al 27 per cento, mentre gli altri titoli al 12,50. Quindi di quanto sarà l'incremento? Stiamo ragionando su una forbice tra il 19 e il 23 per cento. Gli aumenti riguarderanno anche i bot? Certo, quando si parla di rendite finanziarie ci si riferisce inevitabilmente anche ai titoli di Stato. Ma su questo versante bisogna fare molte attenzione. In che senso? Innanzitutto perché alzare la tassazione sui titoli di stato provoca effetti sul debito pubblico. E poi? Inoltre bisogna considerare che i bot sono spesso sottoscritti da piccoli risparmiatori. È ovvio che non vogliamo colpire le rendite più basse, per questo ci sarà una franchigia che permetta di salvaguardare i risparmi delle famiglie e nello stesso tempo garantisca il gettito desiderato. Gli aumenti scatteranno quindi dopo una determinata soglia. Diciamo 100 mila euro? Non possiamo ancora parlare di cifre, certo è che il meccanismo sarà studiato nei minimi particolari. Così come ritengo che debbano essere ben studiate anche le altre misure. Quali sono? Ad esempio l'incremento delle accise sui carburanti, una lotta più incisiva all'evasione e un maggiore contenimento della spesa pubblica. Siniscalco dice di non voler tassare i consumi e poi ritorna al vecchio escamotage del prelievo sulla benzina? Sulla benzina ci saranno ritocchi minimali, massimo di 3 o 4 centesimi al litro. Io credo che sarebbe opportuno prendere in considerazione anche un piccolo incremento dell'Iva. Insomma è in arrivo una manovra di lacrime e sangue... D'altronde se si vuole eliminare un'imposta che produce un gettito di oltre 12 miliardi bisogna intervenire con decisione. L'importante è che ci sia un meccanismo che garantisca i frutti di questi sforzi. Che intende dire? Il taglio dell'Irap non deve essere visto come un regolo alle imprese, ma è un provvedimento per lo sviluppo. Quindi gli industriali dovrebbero garantire che gli sgravi ottenuti siano finalizzati a nuovi investimenti. Quando sarà pronto il decreto? Prima del 20 giugno, cioè prima che scada il termine per il versamento dell'acconto. Non dimentichiamoci che l'eliminazione dell'Irap c'è stata chiesta anche da Bruxelles

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