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di LAURA DELLA PASQUA «MI AUGURO che non c'entri nulla nella questione Bnl e nell'assalto ...

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Ricordo una frase del parente di Caltagirone che disse all'aiutante in campo di Andreotti: a Frà che te serve?» Nerio Nesi, deputato della Sinistra Indipendente e per undici anni presidente della Bnl, commenta con durezza quanto sta accadendo all'interno dell'istituto di via Veneto. Il braccio di ferro tra i due schieramenti di azionisti che conseguenze prefigura per la Bnl? «Siamo di fronte a una situazione grave che non favorisce l'istituto bancario in quanto tale e danneggia anche l'immagine del sistema bancario italiano. La banca è diretta da alcuni anni da un sindacato di controllo formato da due grandi istituzioni, la seconda banca spagnola, il Bbva, la più grande compagnia di assicurazioni italiana e una delle maggiori in Europa, le Generali, e un importante imprenditore conosciuto in tutto il mondo, Della Valle. Io che sono stato presidente della Bnl per undici anni, posso dare un parere positivo su questa conduzione che è stabile perchè i soci sono stabili. Inoltre questa compagine ha espresso una direzione generale di sicuro affidamento. Il nuovo direttore generale Girotti ha sempre fatto parte del gruppo Bnl e ha una forte esperienza internazionale. Questa compagine ha deliberato un aumento di capitale che ha avuto notevole successo ed è stato sottoscritto interamente. Ora, improvvisamente in questo scenario si inserisce un gruppo di azionisti che tenta d'impadronirsi della banca». A quanto mi sembra di capire lei non ha un giudizio positivo dei membri del contropatto che stanno cercando di assumere il controllo della banca? «Non voglio dare giudizi di carattere morale, rilevo però che si tratta di persone che non hanno alcuna esperienza bancaria. Inoltre quasi tutti questi aspiranti al controllo della banca sono imprenditori edili. Mi chiedo quali sono gli obiettivi che si pongono questi nuovi azionisti e non so darmi una risposta positiva». Cosa può fare la Banca d'Italia per risolvere questa situazione di impasse? Ma soprattutto il Governatore Fazio può intervenire? «Credo che la Banca d'Italia possa esercitare quella moral suasion che è stata nel tempo la sua forza maggiore e che dovrebbe essere ancora adesso la dimostrazione del suo prestigio. Quanto a coloro che in queste circostanze si richiamano alle leggi del mercato, voglio dire che il mercato deve essere regolato. Insomma non si può chiamare in ballo il mercato per giustificare qualsiasi operazione».

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