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TEMPI scaduti per il condono edilizio che non subirà alcuna proroga: a meno di una riapertura dei termini, ...

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A scegliere di sanare gli abusi sono stati poco più di 100 mila italiani: a tanto ammonterebbero, secondo le stime aggiornate di Confedilizia, le domande di sanatoria presentate agli uffici competenti dei Comuni italiani. Un po' poco, se queste cifre verranno confermate, per far sperare al governo di ottenere i 3,1 miliardi attesi dalla misura, considerate le previsioni fatte nella stessa relazione alla Finanziaria che varò, nel 2003, il provvedimento di sanatoria. Lì era stata prevista un'adesione pari all'80% degli immobili illeciti, calcolando un numero totale di immobili residenziali abusivi pari 370.000 unità e considerando altre 92.500 costruzioni non residenziali. Per correre ai ripari il Consiglio dei ministri che si è riunito ieri ha deciso che impugnerà di fronte alla Corte Costituzionale le leggi regionali sul condono di Emilia Romagna e Toscana, le due Regioni che hanno adottato criteri molto severi sulle possibilità di condono. «Mi pare di aver avuto ragione quando sostenevo che il condono non rende mai quello che viene messo nei bilanci» ha commentato, unico nel governo, il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli. «Se il Governo impugna la nostra legge non è perchè è fatta male, ma perchè gli fa incassare pochi soldi», ha sostenuto invece il presidente della Toscana, Claudio Martini. «Abbiamo approvato una legge che consente la sanatoria di quegli abusi che non comportino la compromissione delle nostre città e del nostro territorio», ha spiegato Vasco Errani, presidente dell' Emilia-Romagna, che confida in un esito «a noi favorevole» della Corte Costituzionale. «La proroga dei termini al condono edilizio è stata solo rinviata, in attesa di conoscere l'entità del mancato introito nelle casse dello Stato», ha aggiunto il vicepresidente della commissione ambiente del Senato, il Verde Sauro Turroni, secondo il quale «ne è la prova la ritorsione messa in atto nei confronti delle Regioni Toscana ed Emilia-Romagna». L'obiettivo del governo è di ottenere complessivamente alla scadenza della terza rata circa 3,1 miliardi di euro, di cui oltre 2,2 miliardi si dovrebbero incassare nel 2005 per coprire in parte il taglio delle aliquote Irpef. Il gettito atteso alla data di oggi, invece, dovrebbe essere di poco inferiore a un terzo del totale, cioè a 949,5 milioni. Oltre il doppio dei circa 460 milioni incassati, secondo gli stessi calcoli resi noti dal governo, a fine settembre.

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