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Enel, Terna in Borsa entro giugno

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Sull'ammontare della quota vige il più stretto riserbo e fonti ufficiali del gruppo si limitano a commentare che «nessuna decisione è stata ancora presa» ricordando che il cda ha autorizzato a presentare la domanda di ammissione in Borsa a Consob e Borsa italiana parlando di una quota intorno al 50%. Ma secondo quanto si è in grado di apprendere da fonti che seguono la vicenda l'orientamento sarebbe quello di una tranche intorno al 51%. Se l'indicazione trovasse conferma l'Enel si appresterebbe così a perdere il controllo della società, nella quale, comunque, è destinata a scendere - come prevede la legge - sotto al 20% entro il luglio del 2007. Ieri, intanto, il gruppo elettrico ha presentato la bozza di prospetto informativo a Consob e la richiesta di ammissione al mercato a Borsa Italiana. Un passaggio atteso, dopo che il consiglio di amministrazione dell'Enel la scorsa settimana aveva autorizzato l'avvio della procedura per il collocamento di Terna. Terna con realizzato ricavi 2003 per circa 877 milioni di euro, un margine operativo lordo (Ebitda) di circa 595 milioni di euro ed un utile netto intorno ai 123 milioni di euro, ha un valore di mercato stimato sui 5 miliardi di euro. In base ai livelli tariffari stabiliti dall'Authority per l'energia per quanto concerne il trasporto e la distribuzione elettrica nel periodo 2004-2007, il valore della società - secondo quanto reso noto dallo stesso gruppo elettrico nei mesi scorsi - si attesterebbe infatti sui 4,9 miliardi di euro. Il collocamento di una quota vicino al 51%, pari quindi ad un valore stimabile intorno ai 2,5 miliardi di euro, rappresenterebbe la prima privatizzazione del 2004, tra quelle previste dal Tesoro che aveva indicato proprio in Terna una delle società del programma di dismissione in cantiere.

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