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«Tiscali si concentra nei mercati più strategici»

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Certo, non manca il dubbio di «non essere stati abilissimi nella comunicazione». Ma non si fanno attendere le contromosse, con la decisione di avere «in tempi brevi» un rating dalle agenzie Standard & Poor's e Moody's e di concentrarsi nei mercati più strategici, mentre viene allontanata ogni ipotesi di aggregazione con uno dei maggiori player europei: «Ci piace andare da soli». È questo il quadro di Tiscali offerto dal patron Renato Soru alla presentazione di una trimestrale che ha visto le perdite ante imposte aumentare a 141,1 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2003 («a causa delle maggiori svalutazioni dei crediti», ha detto il cfo Massimo Cristofori), mentre l'intero anno si chiude con perdite più che dimezzate a 301,1 milioni di euro, rispetto ai 726 milioni di euro di rosso del 2002. Alla sua prima uscita pubblica dal tourbillon di Borsa di metà gennaio, quando sull'azienda Internet cagliaritana piombarono le voci più incontrollate innescando vendite speculative degne di Parmalat, Soru si è preso comunque più di tre ore per rispondere alla stampa e spiegare le strategie di gruppo. Il primo bilancio sulla speculazione chiama così in causa il complesso impatto del fenomeno Parmalat nel Paese. «All'interno di un disastro c'è sempre qualcuno che si può arricchire - sostiene -. Come dopo un bombardamento, così dopo Parmalat, che è stata come un disastro, qualcuno ha cercato di arricchirsi».

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